“Per il gran caldo a Napoli presso l’Albergo dei poveri in piazza Carlo III è stato istituito un servizio di alloggio diurno per i senza fissa dimora: ci sono docce, bagni, possibilità di fare le lavatrici e la barba. È garantito l’anonimato”. Sarebbe questo il piano d’azione del Comune di Napoli per far fronte a queste ondata di calore estiva, ma poi?
Già da diversi anni con l’amministrazione De Magistris, dopo il tanto caos che le associazioni ed i cittadini fecero per recuperare l’Albergo dei Poveri, riuscì a ricostruire qualche doccia e qualche stanza per i più bisognosi, ma oggi?
Grazie ai 100 milioni del PNRR si potrebbe, almeno in parte, ridare dignità al Palazzo del ‘700 più grande d’Europa; invece, nel protocollo Albergo dei Poveri firmato tra il Ministro Gennaro Sangiuliano e il sindaco Gaetano Manfredi, è stato deciso che questo Palazzo sarà diviso in tante ‘piccole’ realtà, ed anziché diventare una grande ACCADEMIA DELLE ECCELLENZE DI NAPOLI E DEL SUD, dove il passato incontra il futuro, e che avrebbe visto tutte le realtà napoletane e meridionali, incontrare il mondo con le proprie eccellenze, accoglierà la succursale del MANN, i libri della biblioteca nazionale, degli uffici, una scuola di specializzazione dell’Università Federico II e poco altro, praticamente una realtà ‘per pochi’.
Si parlava addirittura di un albergo di lusso (i ricchi nell’albergo dei poveri), e di un grande parcheggio multipiano, per il quale qualche consigliere avrebbe anche esultato per il grande ‘traguardo’. Insomma, uno scrigno di napoletanità, creato dai Borbone per i poveri del Regno e quelli del futuro del terzo millennio, messo a disposizione delle élite borghesi napoletane…e non!