In prima pagina qualche giorno fa è apparsa Napoli su Le Monde, in cui si rimpiangerebbe il periodo in cui Napoli era, specialmente sui Quartieri Spagnoli, un centro di prostituzione e contrabbando delle sigarette. La famosa testata giornalistica francese indica come Napoli rischierebbe di diventare come Barcellona: quindi per chi ha scritto questo articolo sarebbe stato meglio quando c’era l’emergenza rifiuti a Napoli così da poterne anche parlare male? Questo articolo poi è stato ripreso anche da altre testate nazionali italiane, che hanno rincarato la dose, con il solito Sputtanapoli; una narrativa che non vuole una città millenaria come Napoli, rialzare la testa dopo 163 anni di colonizzazione e di impoverimento totale della città.
“Un simbolo dell’esplosione del turismo e della gentrificazione che sta travolgendo Napoli: i quartieri spagnoli, vicini al porto, dove fiorivano la prostituzione, il contrabbando e traffici vari – avverte Le Monde – sono ormai saturi di bed and breakfast, negozi di souvenir, appartamenti in affitto su Airbnb. Parte degli abitanti teme di vedere la città diventare una seconda Barcellona, sottratta alle classi popolari, asettica e mercificata”. Praticamente meglio il contrabbando e la prostituzione?
Per questi cosiddetti giornalisti, Napoli deve restare quel centro di luoghi comuni e di pericolosità che ‘il mondo avrebbe imparato a conoscere’, grazie ai giornali italiani. Napoli ed i suoi quartieri stanno rialzando la testa, e lì dove realmente la sera c’erano pericoli, oggi ci sono cittadini e turisti che anche alle 2 del mattino hanno la libertà di girarovagare per la città, perchè finalmente è tornato il lavoro legale e costruttivo; Napoli non ha mai smesso di crederci, questa è la prova provata che non si tratta di indole e cultura, ma di povertà e sopravvivenza, e quando arriva il lavoro giusto, Napoli risponde!
I Quartieri Spagnoli hanno finalmente dimostrato negli ultimi anni, la capacità di intraprendere sul territorio e di riuscire a fare di esso il proprio pane quotidiano; nessuna repressione militare c’è stata, ma con il boom del turismo, senza l’aiuto di alcuna multinazionale e contro i quotidiani nazionali che la raccontavano per quello che non era, hanno aperto tutti i luoghi di ristoro e riposo, tra bar, ristoranti e B&B, trasformando quello che era il contrabbando e la prostituzione, in lavoro ed economia legale e positiva. Questo non va giù alle elite, ed a qualcuno questo da fastidio. Sarà questo uno dei motivi per cui hanno inaugirato la Roma-Pompei, che servirebbe proprio a tagliare fuori l’economia campana, portando i turisti solo a Pompei.
L’economia popolare a questa elite da fastidio, ecco perchè escono fuori articoli di questo genere. Il popolo resiste e taglia fuori le multinazionali che odiano i popoli e vogliono solo gestirli.