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No, non è stata Napoli ad aver ucciso Giovanbattista Cutolo, Napoli lo ha reso un uomo d’amore. La madre per i funerali del 6 settembre: “Venga tutta la città!”

BCC

di Emilio Caserta
Mercoledì 6 settembre alle 15.00 saranno svolti nella chiesa del Gesù Nuovo di Napoli, i funerali di Giovanbattista Cutolo il musicista napoletano ventiquattrenne sparato a sangue freddo da un sedicenne a Piazza Municipio all’alba del 31 agosto. La madre sta chiedendo in queste ore a tutta la città, alla “Napoli bene”, a calciatori e cantanti, di partecipare al funerale del figlio per dare un segnale forte di svolta alla città che sempre di più manifesta, come le altre città d’Italia e le metropoli del mondo occidentale, una mancanza di valori tra la maggior parte dei giovani nati nel terzo millennio.
Poteva essere qualsiasi ragazzo, è vero, a piazza Municipio, per quelle strade, in quei vicoli, a qualsiasi ora. Giovanbattista poteva essere un amico di tutti, ed era certamente un difensore di Napoli. Era parte di quella Napoli nobile, bella e artistica come lo ha definito la madre. ma anche il ragazzo che ha sparato, è parte di Napoli, ma nello stesso tempo parte di una generazione sempre più “tik tokerata” e “gomorrizzata”. Napoli è unica da sempre con migliaia di sfumature, oggi le vittime sono due ragazzi appartenenti a mondi diversi della stessa città, figli di una terra abbandonata a se stessa, in cui ci sono luci ed ombre, in cui ci sono abitanti di luce come Giovanbattista, ed abitanti di ombre come il sedicenne, vittima di un sistema marcio. In questi giorni il messaggio che mediaticamente è passato, riguarda la solita Napoli pericolosa, il solito messaggio “è stata Napoli ad ucciderlo” come se un milione di abitanti della città e tre milioni compresa la provincia fossero i colpevoli di ciò che è successo al ragazzo. No, non è cosi!

La domanda sorge spontanea, perchè se brucia la Venere degli Stracci deve essere colpa di ogni singolo cittadino in quanto Napoletano? Perché se accadono tragedie nella città di Napoli è colpevole tutta Napoli, se accadono cose positive se ne vanta tutta Italia, ma soprattutto perché se quelle stesse tragedie accadono al Nord, vedi Milano poche ore fa ha visto un accoltellamento di un giovane, non fa notizia, a parte la rete locale, e se succede è colpa solo quel cittadino di Milano o quello di Torino e così via?
Lo stesso vale per le assicurazioni, pur avendo dimostrato spesso che Napoli non è la città in cui ci sono più incidenti e truffe, ma i napoletani per bene dovrebbero pagare di più l’assicurazione auto perchè altri “napoletani” commetterebbero le truffe?

In tutta questa tragedia restano due vittime dello stesso sistema, due facce della stessa medaglia, la mancanza di valori, la mancanza dello stato, della chiesa (un tempo ricopriva ruoli fondamentali), della famiglia e della scuola. Restano i gomorra, i mare fuori, i tik tok di pazzi che commettono pazzie, di persone che distruggono questa città ed il mondo moderno, senza alcun progetto ed alcuna visione del loro futuro e quello delle giovani generazioni che verranno.

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