di Lucia la Cuccurullo
Pulcinella, vi siete mai chiesti perché sia la maschera più conosciuta nel Mondo? Forse perché vive un po’ in ognuno di noi essendo la rappresentazione dell’ uomo comune, consapevole dei suoi mille problemi da dover affrontare e che riesce a venirne fuori sempre con umorismo, ironia ed una impetuosa determinazione. È una centrifuga di tutti i sentimenti positivi della cultura partenopea, nonché una personalità contradditoria, trasgressiva, insolente, ribelle, ma estremamente “generosa“, sarà per questo che finisce poi per affascinare ed essere amata diventando un emblema oltre che un vero e proprio culto, tanto da che dare vita al “Museo Pulcinella” ad Acerra.
Le sue origini sono antichissime, il suo inventore a quanto pare fu l’ attore Silvio Fiorillo nel ‘600, ispirato da una figura contadina di Acerra “Puccio d’Aniello”, questi reso famoso da un ritratto di Ludovico Caracci, chi invece sostiene che i suoi natali si ebbero già dal 1300 , discendente di Macchus di cui una statuetta è esposta al Museo del Louvre , viaggiando poi in tutta l’ Europa, in Italia nel lungo ed in largo fino a raggiungera la sua città partenopea.
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Non posso dilungarmi oltre sulla nota storia di Pulcinella, credetemi è tanta ed è molto coinvolgente .
Molti furono coloro che lo interpretarono, ma nell’800 qualcuno pensò di rinventare il suo costume, portò via la barba e baffi, cappello bicorno e gobba …. e da regista nonché da attore teatrale, drammaturgo fu il più celebre ed apprezzato interprete della famosa maschera. Vi svelerò il suo nome… e come avrebbe detto Pulcinella “uagliu’, che rimanga tra di noi!”.
Venite con me vi porto nel più grande museo a cielo aperto d’Europa, nella culla della Storia partenopea e meridionale il “cimitero Monumentale“ di Poggioreale, zona “La Catena” qui riposa il più famoso Pulcinella “Antonio Petito” nato a Napoli il 22 giugno 1822,morì il 24 marzo 1876 in scena mentre stava interpretando il suo amato personaggio, fu portato morto sul palcoscenico con ancora indosso il camiciotto bianco e la mascera nera con il naso a becco, una sola voce di dolore si udì, quella del suo impresario al pubblico presente: “Nun è muorto n’attore, è muort’ ‘o teatro!
Ma Pulicinella non muore mai, resta in ognuno di noi, perché è lo spirito e l’anima di ogni popolo che vive per la propria libertà!
“Visitabile tutti i giorni dalle 8:00 alle 13:00”