Home Cultura Arte A Napoli una statua per Tommasino. Nel 1943 le bombe uccisero un...

A Napoli una statua per Tommasino. Nel 1943 le bombe uccisero un bambino di San Gregorio Armeno, il suo cane lo aspettò per mesi, ma morì di crepacuore

Il progetto de I sedili di Napoli per ricordare questo bambino ed il suo cane, oltre alle migliaia di napoletani scomparsi sotto le bombe

BCC

Il progetto de “I Sedili di Napoli Onlus”, con l’apporto artistico dello scultore Giuseppe Canone, è quello di rendere omaggio ai 73 civili napoletani del Rione San Lorenzo morti durante i bombardamenti angloamericani del 1943, che neppure il tentativo di ripararsi nel rifugio San Lorenzo evitò e che oggi sono dimenticati.
A Napoli, tra il 1940 ed 1943 fino ed anche dopo l’armistizio dell’ 8 settembre, morirono oltre 25.000 cittadini inermi. Con la scultura de Tommasino ed il suo cane, vorremmo rendere onore alla Città resistente e la stele andrebbe posizionata nelle prossimità di quel Rifugio in Piazza San Gaetano, ma ci sono motivi ostativi da parte della Soprintendenza.

“Tommaso Cutolo, 10 anni. Il piccolo Tommaso abitava a San Gregorio Armeno, faceva il ragazzo di bottega nella storica salumeria di Piazza San Gaetano – dichiara il presidente de I Sedili di Napoli, Giuseppe Serroni -. La mamma gli ripeteva che come sentiva la sirena, doveva correre nel rifugio dirimpettaio. Così fece quel fatale 20 febbraio del 1943 e lì da garzone si trasformò in angioletto. Tommaso aveva un amichetto: un cagnolino (Bobby) che ogni sera si accucciava di fronte alla bottega e lo aspettava per “scortarlo” fino a casa. Dopo il 20 febbraio lo aspettò invano per tanti mesi, Tommaso non c’era più ed anche il cagnolino morì di crepacuore per la perdita del suo amichetto. La storia e la foto di Tommaso sono state offerte dal nipote Angelo“.

“Al momento dobbiamo ‘accontentarci’ del piccolo busto in onore di Tommasino e del suo cane – dichiara il maestro Giuseppe Canone – realizzato ed esposto in occasione delle quattro giornate di Napoli e durante la premiazione al Maestro Peppe Barra alla Chiesta Stella Maris di Piazzetta del Grande Archivio. Questa storia l’ho conosciuta grazie a Giuseppe Serroni e me ne sono subito innamorato. Spero di poter contribuire per un’opera più grande in onore dei napoletani scormparsi nel ’43”.

Pubblicità
l'-ecommerce del Sud Italia
Pubblicità
Il Seggio del Popolo - Locanda
l'-ecommerce del Sud Italia