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Campi Flegrei, ‘Allerta Arancione’? Realtà o Terrorismo mediatico? Calo prenotazioni del 30%. Le associazioni: “Ci saranno querele per procurato allarme”

"Scatteranno Querele per terrorismo mediatico e procurato allarme contro coloro che danneggeranno la popolazione senza assumersi responsabilità"

BCC

Mentre la comunità scientifica sembra essere sempre più divisa sulla Questione Campi Flegrei, la politica pare non aver dubbi almeno a parole, che in questo momento sembrino essere più pericolose dei Campi Flegrei. Da diversi giorni infatti, pare sia cosa fatta la decisione di passare dall’allerta gialla a quella Arancione, così manifestata (al momento solo sui quotidiani nazionali) dal ministro Musumeci. Intanto, in questo periodo così particolarmente pericoloso, il rischio sarebbe, oltre a quello reale per l’incolumità delle persone anche quello di creare un enorme danno economico, per ciò che concerne il turismo, e per tutti coloro che abitano anche nella città di Napoli.

Giulio Gambardella, direttore di federalberghi Campi Flegrei, ha dichiarato che ad ottobre ci sono state disdette tra alberghi e cerimonie nei ristoranti pari al 30%. E’ un enorme danno economico, per chi, a maggior ragione, non sa nulla del proprio futuro e della propria famiglia. Cittadini abbandonati a loro stessi, tra annunci e divisioni scientifiche.

Intanto sui social le associazioni si stanno organizzando per querelare alcuni quotidiani ed alcuni personaggi del mondo delle istituzioni, in caso di procurato allarme e per enorme danno d’immagine alla città che intanto perde turisti, nel caso in cui tutti questi annunci dovessero rivelarsi infondati, con una classe appartenente al mondo scientifico, poco d’accordo con queste scelte che resterebbero solo politiche! Martedi 7 novembre l’incontro tra Musumeci ed i sindaci flegrei.

Si tratta solo, attualmente, di comunicazioni mediatiche, e non di decisioni politico-scientifiche, i danni economici sembrano già essere ingenti.
L’Iniziativa – Voce Flegrea riporta quanto segue: “Allerta arancione significa chiusura di ospedali, stop a ingressi sul territorio e allontanamento volontario per circa mezzo milione di persone. Uno scenario che allo stato attuale, in base ai risultati del continuo monitoraggio del #vulcano, sarebbe privo di senso e causerebbe enormi danni ai cittadini, già colpiti da una cattiva ed irresponsabile informazione. L’impressione è che si stiano creando, nei fatti, le premesse per tenere aperta l’opzione di una emergenza nazionale, da forzare all’occorrenza. Ai sindaci dei Comuni flegrei spetta il compito istituzionale di pretendere nell’incontro previsto martedì a Roma con il Ministro Musumeci spiegazioni precise e una chiara smentita, per difendere la linea della resilienza e convivenza con il bradisismo. Se tale impostazione venisse invece confermata, la comunità flegrea, gli operatori economici, i cittadini che vivono, studiano e lavorano sul nostro bellissimo e unico territorio, dovranno far sentire la propria voce di dissenso“.

Insomma basta allarmismi, come riportato da L’Iniziativa – Voce Flegrea, che ha ricordato infatti di speculazioni a danno dei cittadini già nel 1970 e nel 1983, con conseguenze devastanti sul piano urbanistico e sociale.
Se c’è la decisione ufficiale di passare in zona arancione, deve esserci un piano straordinario economico che risarcisca e sostenga mezzo milione di cittadini.

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