Che il turismo al Sud sia in forte aumento rispetto agli anni scorsi è una notizia più che positiva, che a Napoli ci sia stato il boom del turismo nelle stagioni 2022-2023 è ancora più stupefacente, ma che addirittura in percentuali di crescita (rispetto sempre agli anni precedenti) il Sud abbia superato il Nord, è un fatto ancora più inaspettato, in particolare in Campania e Sicilia: previsti 3 milioni di visitatori a Napoli nel periodo natalizio.
“Napoli attrae sempre più turisti: dopo il boom di presenze già dal primo weekend di maggio, quando in città si sono contate oltre 97mila presenze, si registra un trend in crescita visti i 110mila visitatori in città in questi giorni, con un incremento anche di notti trascorse nelle strutture ricettive”. Furono queste le parole dell’assessore al Turismo e alle Attività produttive del Comune di Napoli Teresa Armato, lo scorso anno, commentando i dati diffusi dalle associazioni di categoria in riferimento alle presenze cittadine e agli incassi della filiera nel 2022 (34.9 milioni tra strutture ricettive e indotto, ansa).
Questo per il 2022, ma nel 2023 è risultata una delle città più visitate d’Italia, e tra le più amate. Nel ponte del 2 giugno 264.000 sono stati i turisti che hanno portato un beneficio a Napoli, e un indotto di 41 milioni di euro compresi nei 62 della Campania!
Non possiamo assolutamente dimenticare il periodo Scudetto: secondo alcuni dati di Confesercenti, oltre 3 milioni di euro settimanali, sono entrate nelle ‘tasche’ di Napoli con tutti i visitatori anche dall’estero che hanno affollato la città.
Ma la domanda è: la tassa di soggiorno, che fine fa? A Napoli è aumentata la tassa di soggiorno dal 1 luglio di 50 centesimi in più.
“Le tariffe attualmente in vigore – ricordano dal Comune – risalgono al 2019 e, dal confronto con quelle applicate nelle altre città capoluogo, risulta un carico impositivo medio più basso. Per gli Hotel invece la spesa sale in base all’aumento della qualità dei servizi, al momento chi soggiorna in un hotel 5 stelle lusso paga 5 euro.
La Tassa di soggiorno va a finanziare quei servizi direttamente collegati al settore come appunto la cura del verde. Si parla di circa 28 milioni di euro, di cui un terzo incassato da Gesac per il transito dei visitatori in aeroporto. Di questi sicuramente ben 7 milioni vanno a finanziare iniziative e servizi di promozione culturale, 3 milioni vanno in contributi ed attività associazionistiche, 3,3 milioni alla gestione del verde cittadino e 4,4 milioni vanno al servizio turistico. Il resto ovviamente nella gestione amministrativa.
Secondo la Banca d’Italia, Napoli dopo il crollo del turismo del 2020 così come in tutta Italia, nel biennio 2021-2022 ha registrato un numero di viaggiatori enorme, aumentato di circa il 160%, superando il +79% delle regioni centro-settentrionali e del ‘solo’ il già +123% dell’intera area meridionale. In Campania nello stesso biennio il turismo è aumentato del +135%. Ciò che è aumentato di più sono i pernottamenti e la permanenza dei turisti sul territorio napoletano. Le strutture ricettive, rispetto al passato per un turismo ‘mordi e fuggi’, hanno registrato negli ultimi anni, in realtà, lunghe permanenze anche di 4 notti rispetto alle 2,7 del 2019: gli italiani sono tanti ma gli stranieri sono di più! “Per rendere il settore sempre più strategico, nel nuovo bilancio di previsione abbiamo mantenuto l’impegno di investire il 30% della tassa di soggiorno per il turismo, 3milioni e 600 mila euro” conclude l’assessore.