di Annamaria Pisapia
Anche per quest’anno Babbo Natale ha consegnato i doni ai primi della classe, quei buoni, bravi, ubbidienti, diligenti, onesti, ma soprattutto, civili abitanti del Nord. (in anticipo sulla tabella di marcia, ma se lo meritavano).
A guidare la classifica “meritoria” è Udine, con appena 97,890 abitanti, poco meno di un quartiere di Napoli che complessivamente ne conta circa 1 milione, a cui fanno seguito Bologna, seconda classificata, Trento, terza classificata, Aosta, Milano, Firenze, Monza, Brianza, Verona e giù fino ad arrivare agli ultimi gironi danteschi dove al 105esimo posto si posiziona Napoli che perde ben 7 posizioni. Che strano, proprio adesso che risulta la più gettonata. Dunque, il Sud resta saldamente agli ultimi posti, e non potrebbe essere diversamente per una colonia. Ma prima che qualcuno venga assalito da qualche moto di vergogna ingiustificato, qualche considerazione a questa impietosa classifica va fatta: Il Sole 24ore, di cui è proprietaria la la Confindustria del nord, rilascia ogni anno un attestato di benemerenza che, guarda caso, viene conferito sempre all’area settentrionale per meriti presunti, essendo questi calcolati sulla ricchezza presente nella suddetta area ( mi sovviene che, alla suddetta ricchezza, il Sud contribuisca notevolmente, partecipando con un bel pò di miliardi, per la precisione oltre 72 miliardi di euro, che devolve ogni anno alle industrie acquistando i loro prodotti). Dunque, diciamo che la pagella così sviluppata non serva ad altro che alla riconferma di un Nord ricco, in quanto operoso, diligente, integerrimo, civile…per trasmissione genetica, una teoria che trovava sostenitori tra i fondatori del positivismo che, oltre a Lombroso, Sergi e Niceforo, trovava il pieno appoggio anche oltreoceano nella figura di Prescott F. Hall, fondatore dell’Immigration Restriction League, il quale era profondamente convinto che le “razze del Sud” fossero geneticamente inclini alla criminalità e all’analfabetismo, classificando gli emigranti del Sud Italia in “very undesirable” (dimenticava il 90% di analfabeti del Regno di Sardegna che, dopo il 1860, anzichè essere attribuiti al Piemonte magicamente vennero accorpati al Sud dando una errata valutazione di quest’area) e quelli provenienti dal nord in “very desirable” ). Ma per maggiore comprensione vediamo alcuni dei parametri inseriti nella pagella che sono stati presi in considerazione: Ricchezza e consumi; Demografia e salute; Affari e lavoro; Ambiente e servizi; Giustizia e sicurezza; Cultura e tempo libero.
La descrizione fatta dal Sole24 ore su questi parametri conferma l’ ennesima presa per i fondelli per il Sud: se alla voce ricchezza e consumi viene preso in considerazione che siano stati ottenuti “grazie a buoni risultati della spesa media delle famiglie per l’acquisto di beni durevoli e ai dati immobiliari”; e a quelli di “Ambiente e servizi” alle migliori prestazioni e maggiore presenza di infrastrutture. Sorprende, ma chiarisce meglio la questione, che il giornale non abbia fatto alcun cenno alle gravi mancanze da parte del Governo, nè che i parametri usati in questa pagella siano tutti relativi alla spesa pubblica, di cui deve farsi carico, ma vengano totalmente disattesi in sfavore dell’area meridionale. In pratica, non vi è alcun riferimento alle maggiori risorse che Governo impiega al Nord sottraendole al Sud, innestando una inevitabile carenza di tutti quei coefficienti che rendono migliore la qualità della vita dei settentrionali. Ma il sole24 ore anzichè sottoporre a giudizio il sistema governativo italiano, per la vergognosa disparità di trattamento, mette sul podio la parte ricca del paese, quasi fosse un merito di quest’area vedersi inondati, ,come da 162 anni in qua, di fondi e servizi che vengono sottratti al Sud, e presenta la povertà di quest’area come fosse un demerito attribuibile agli abitanti di quest’area. E se è pur vero che le amministrazioni locali hanno le loro colpe, esse non sono peggiori delle amministrazioni delle regioni del nord, vedi Sala, Bonaccini, Fontana, Formigoni…che godendo di maggiori disponibilità finanziarie, cascano sempre in piedi.
Per chiarire meglio l’operazione di “positivismo antropologico” che ogni anno mette in piedi il Sole 24ore, vale la pena riportare un passaggio dell’articolo del suddetto giornale, relativo alla 195esima posizione di Napoli: “…nonostante l’effetto scudetto sul turismo locale, non rilevato nei dati presi in esame, dalla densità abitativa, dalla criminalità predatoria in ripresa, dagli scarsi dati occupazionali e da un saldo migratorio sfavorevole…” nessun accenno alla criminalità milanese, nè alle cause della migrazione. Ancora una volta si fa leva sullo spostamento di colpa, manipolando la realtà, di cui 13 milioni di meridionali si fanno carico. ll Sole 24ore è la voce di quell’imprenditoria del Nord che da 162 anni determina le scelte del Governo italiano. E la classifica non poteva che essere stilata in questo modo. D’altronde, nel 1949 Don Luigi Sturzo, in un’intervista rilasciata a Indro Montanelli, fece una vibrante denuncia contro gli imprenditori del Nord, per le manovre che questi mettevano a punto contro gli interessi del Sud, arrivando a definirli mafosi: “Due grandi mafie affliggono la vita italiana: la burocrazia e l’industria del Nord”. Ma, nonostante le politiche coloniali e le manovre discriminanti della matrigna Italia, Napoli e il Sud restano saldamente tra le mete più visitate.