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Enrico Fagnano: La Storia dell’Italia Unita

Com'è stata unita realmente l'Italia a danni di quale parte del Paese?

BCC

L’Opinione di Maria Rosaria De Rito

Enrico Fagnano: La Storia dell’Italia Unita
E’ un titolo semplice, quello scelto dall’autore, ma con un contenuto agghiacciante.
Io l’ho letto e riletto e ne azzardo un riepilogo per chi non ha tempo di leggere o per chi mi invita ad essere più “pacata”
E’ difficile, credetemi, dopo questa lettura.

L’ autore ha consultato testi e documenti ufficiali. Non ha avuto bisogno di cercare documenti ineditiLa Verità è lì a disposizione, di chiunque voglia leggere e studiare. E così ha fatto Enrico Fagnano. Esordisce confermando che l’Inghilterra fa pressione sul Piemonte…deve riavere i soldi che gli ha prestato e poi ambisce al controllo delle miniere di zolfo, in Sicilia, forniscono l’80 per cento della produzione mondiale. A pagina undici è scritto che il Regno di Sardegna si avviava verso la BANCAROTTA.

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Un paio di mesi e non avrebbe più pagato gli stipendi dei dipendenti statali (…. cominciate a capire…?). Tale Lionel Rotschild si rivolse alla Massoneria Inglese, spingendola a sostenere l’operazione. Il Governo della Regina Vittoria decide, quindi, per il Sì. (pagina 15)
A pagina 24 cita Pasquale Villari, il quale, da fiero oppositore dei Borbone, conferma la partecipazione della MAFIA all’operazione Garibaldina.
Anzi sottolinea: la pubblica sicurezza venne affidata alla MAFIA. (scommetto che capite sempre meglio…)
A pagina 25 sottolinea che la MAFIA entra a pieno titolo nel gioco elettorale nel 1876
Uguale avviene per la CAMORRA. A pagina 38 (…. divertitevi…) ci informa che il PLEBISCITO fu una vera farsa.

I seggi erano presidiati dalla MAFIA e dalla CAMORRA. Si votava pubblicamente. Nelle pagine successive accenna alla figura di Francesco II – giovane inesperto sovrano – la cui fermezza e dignità sarà riconosciuta in tutta l’Europa (non volle cedere alla resa) accompagnato dalla giovane moglie, la Regina Maria Sofia, che coraggiosa e fiera non lo abbandonerà mai. A pagina 48 scopriamo che gli uffici piemontesi erano stracolmi di personale CORROTTO. Negli uffici delle Due Sicilie….invece tutt’altro (…mai vi hanno detto queste cose…vero?)

Tra le pagine 68 e 69 è descritta l’efficienza della AMMINISTRAZIONE PUBBLICA BORBONICA. A pagina 57 ci illustra la Real Ferriera di Mongiana. Andate a leggere. Una Calabria mai raccontata è lì. A pagina 77 una verità lapalissiana: non fu UNITÀ ma ANNESSIONE. Ripeto ANNESSIONE. A pagina 100 cita lo studioso pugliese Michele Viterbo: ma credete davvero che il Mezzogiorno debba essere la vostra Colonia di sfruttamento? (ahimè ancora oggi è così).

A pagina 104 si accenna all‘attacco che subì il Banco di Napoli e tutto il sistema industriale dell’ex Regno. Bisognava fare spazio ai prodotti del Nord. A pagina 109 Nitti “urla” che l’Italia Meridionale ha dato più che ogni altra parte di Italia, in rapporto alla sua ricchezza. Ancora meglio Giustino Fortunato afferma che il pane della gente del Nord è pagato con la fame della gente del Sud. Nelle pagine 118 e 119 descrive le deportazioni, i maltrattamenti, le torture che subirono i nostri bisnonni e le nostre bisnonne, che non volevano accogliere né il Nuovo Re né il Nuovo Regno. A pagina 127 la vergognosa deportazione e il tentativo di abbandonare il popolo del Sud in una isola dell’Oceano Pacifico. Non lo fecero perché nessuno Stato si prestò. A pagina 131 si fa riferimento alle fucilazioni. Così tante e ingiustificate che da Torino invitarono alla moderazione. A pagina 143 una dolorosa verità: l’armata piemontese si macchiò di CRIMINI CONTRO L’UMANITÀ.

E quella UMANITÀ era la gente del Sud. A pagina 151 ci illumina: Garibaldi premia la CAMORRA con laute somme di denaro, compresa la figlia del “patriota” Pisacane a cui l’impresa di scardinare i Borbone era così mal riuscita. Nelle pagine 164 e 165 evidenzia gli scandali economici, i quali rivelano l’alto livello di MALAFFARE e CORRUZIONE di cui è impregnato il Nord. Infine, a pagina 194 un vero capolavoro: Giolitti manipola le elezioni nelle pubbliche amministrazioni attraverso i prefetti, con la collaborazione di Mafia e Camorra. (vi dice niente…?) Una chicca: persino i soldi degli emigranti – i nostri emigranti – servirono a finanziare le industrie del Nord.

L’ autore, per ultimo, si chiede come sia possibile che queste notizie non siano divulgate e non siano alla portata di tutti e non si dia loro grande risalto, come sarebbe giusto. E me lo chiedo anche io. Trovo malato questo silenzio di cui è rivestita l’Unità di Italia. Ma se pensa…pensano …di poter tacitare il lungo percorso della Verità…. be ‘sbagliano
Ringrazio Enrico Fagnano per il suo prezioso contributo.
E mi scuso per questo modesto riassunto. teso a coinvolgere alla lettura del libro. Enrico Fagnano è uno scrupoloso studioso, attento e indignato purem, inevitabilmente, anche mio amico…ed io gli sono grata per tutto quello che fa

Il nostro Sud ha bisogno di uomini generosi come lui. E aggiungo: l’Unità di Italia è stata una vera sciagura per il Sud. E non si può accettare più…che le cose restino così.

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