Mercoledì 21 febbraio 2024 si è riunita per la seconda volta a Limatola la “Commissione Speciale Rischio Vesuvio e Protezione Civile” nominata dall’Intergruppo parlamentare “Sud, Aree fragili e isole minori, il cui presidente è il deputato Alessandro Caramiello.
Presenti all’incontro il presidente della Commissione speciale, il dr. Vincenzo Coronato il quale ha introdotto i lavori illustrando l’attività svolta finora dalla “Fondazione convivenza Vesuvio” fin dal 2008.
(Rischio Vesuvio: al via il programma dei convegni istituzionali per restare in Campania)
Ha poi illustrato i prossimi passi importanti per cominciare a coinvolgere ormai ufficialmente i cittadini vesuviani e quelli delle aree interne della nostra Regione. Sono stati mostrati i documenti delle ricerche e degli algoritmi, realizzati nel 2015, che hanno consentito di formulare, per i 18 comuni dell’area rossa del rischio Vesuvio, la distribuzione della popolazione interessata, fino ad un 20% dei residenti nei comuni accoglienti, fuori dal raggio di 40 km dal cono del vulcano, nelle restanti province della Campania, considerate le infrastrutture dei comuni che, a causa dello spopolamento in atto, sono già fornite dei servizi pubblici sufficienti per l’accoglienza. E’ stato stabilito di organizzare una serie di incontri con autorità competenti sia dei comuni esodanti che accoglienti, in previsione del piano già previsto per le esercitazioni da compiere in una singola giornata, con la partecipazione di 40mila cittadini tra i 18 ed i 45 anni, in rappresentanza delle proprie famiglie, con mezzi privati, anche con l’intento di avvicinare le comunità.
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Dopo l’intervento in video del Presidente dell’Intergruppo, Alessandro Caramiello, che ha dato la possibilità con gli oltre 50 parlamentari, di poter formare la Commissione Speciale, sul rischio Vesuvio, è intervenuto l’architetto Aldo Vella, ex sindaco di San Giorgio a Cremano e direttore di “Quaderni Vesuviani”, il quale ha annunciato l’organizzazione di un convegno tra giugno e luglio nelle zone dell’Irpinia, che vedrà coinvolti personaggi delle istituzioni ma soprattutto cittadini, in quanto, secondo il progetto non sarà più il Nord a ‘beneficiare’ dei fondi in caso di eruzione del Vesuvio, ma i paesi dell’aera interna della Campania. Ciò vuol dire che bisogna cominciare ad organizzare una collaborazione tra i sindaci vesuviani dei comuni esodanti, ed i sindaci che ospiteranno i cittadini vesuviani.
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