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Chi controlla il controllore? Napoli boom di turismo ma non trattata come capitale

BCC

di Giuseppe Giunto
Napoli dà qualche anno ha consolidato definitivamente il suo status di capitale europea del turismo, diventando meta per visitatori da tutto il mondo. È inutile dire che non c’è nulla da riscattare, già nell’ottocento quando si parla del gran tour si parla di Napoli come meta finale. Napoli rivaleggiava solo con Londra e Parigi, oltre che per la pulizia e l’ordine, (la città di Napoli fu dichiarata nel 1832 la città più pulita d’Europa), anche per l’educazione della popolazione, e la sua accoglienza.
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Ma sembra che certe volte non si riesca a mantenere certi livelli, non per mancanze oggettive, ma per certe inadempienze che in altre nazioni non trovi. Paesi come l’Egitto, che riesce ad essere nonostante tutto ancora un’attrazione, che il turismo vale il 15% del PIL e occupa circa il 10% della forza lavoro del bel Paese, e soltanto curando certi aspetti che non possono essere trascurati, come far stare bene il visitatore, facendolo divertire, mangiare bene, e lasciargli un bel ricordo che lo induca a ritornare può farlo crescere. La nostra Napoli si trova al centro del Mediterraneo, offre tutto quello che un turista cerca. Abbiamo delle piazze come quella del Gesù Nuovo, vicina a un monastero del trecento, dove entrano turisti da tutto il mondo per fotografarlo, ma la cosa più sconcertante che un turista non si aspetta di trovare all’entrata della chiesa, è un odore sgradevole mischiato a urina, non si aspetta di trovare una scala del 1300 imbrattata, non immagina neanche di trovare all’entrata del chiostro dei frati minori, una struttura che ha mantenuto la sua forma originale, in un angolo, un barbone che urina su un cumolo di spazzatura, e tutto questo solo per mancanza di controllo.

Ti chiedi se forse sia il caso di avvisare chi ci vive, chi lo amministra, la risposta di tutto punto è che se ci fossero più controlli, non dico un presidio di chi è adibito al controllo, e alla sicurezza pubblica, magari passando un po’ più spesso all’esterno sarebbe un deterrente per certi comportamenti. Ricordo personalmente che in Spagna i venditori ambulanti per strada venivano rincorsi dalla polizia municipale, proprio per una questione non solo di decoro pubblico, ma anche di sicurezza per il visitatore. Lo spazio davanti alla chiesa di Santa Chiara è comunale e basterebbe semplicemente che si passasse più spesso invece di restare fermi a guardare la piazza vicina, oppure passare dritto davanti all’entrata. Uno si chiede, se un addetto alla sicurezza pubblica passasse per uno spazio che è di pertinenza comunale più spesso, e con maggiore cadenza magari certi comportamenti si potrebbero evitare, chiamando loro stessi chi di dovere sgravandosi da responsabilità oggettive.

Ti rivolgi a un ausiliario esponendogli il problema, e ti senti dire che lo spazio comunale è presidiato, e se un cittadino trova un problema deve chiamare lui stesso chi di dovere, nel caso di rom, clochard, è di competenza delle ASL. siccome queste persone non hanno nulla da perdere, ritornano sempre cosi lì lascia bivaccare dando al turista un senso di insicurezza e di abbandono. Mi chiedo: chi dovrebbe occuparsi della sicurezza e del decoro non può intervenire in certe circostanze, perché tanto non serve, e lasci al cittadino il compito di segnalare un problema di carattere pubblico, ma tu che sei li è rappresenti la pubblica amministrazione della città a cosa servi?  

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