La sollevazione popolare nelle campagne di Selargius, Sardegna, ha assunto il nome di “Rivolta degli Ulivi”, una protesta contro l’esproprio coattivo delle terre per la realizzazione del Tyrrhenian Link. La scorsa settimana, Terna ha iniziato a sradicare ulivi nelle terre di Gianluca Melis, che si è rifiutato di vendere i propri terreni. Questo ha scatenato una mobilitazione immediata di un centinaio di persone, formando un presidio permanente contro quella che definiscono una “violenza inaudita”.
Il Tyrrhenian Link è un progetto strategico per il trasporto dell’energia elettrica prodotta dall’eolico, collegando Sardegna e Sicilia alla penisola attraverso due linee sottomarine di 950 km. Tuttavia, la popolazione locale denuncia che la transizione energetica spesso nasconde speculazioni che devastano il territorio, già compromesso da basi militari imposte. La presidente della Regione Sardegna, Alessandra Todde, sottolinea la necessità di una transizione ecologica giusta, che rispetti le decisioni locali sull’uso del territorio. La giunta regionale ha approvato una legge che vieta nuovi impianti di produzione e accumulo di energia rinnovabile per 18 mesi, in attesa di una pianificazione più equilibrata.
Gli abitanti di Selargius, con l’aiuto di agronomi, hanno iniziato a piantare nuovi ulivi come simbolo della loro resistenza. La protesta ha visto l’arrivo di rinforzi da tutta l’isola, determinati a proteggere le radici sarde e opporsi all’esproprio forzato delle loro terre.
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La Rivolta degli Ulivi a Selargius: Lotta per la Terra e Contro l’Esproprio