Home Attualità Bagnoli: L’ex Sindaco De Magistris contro l’Intesa Manfredi-Meloni

Bagnoli: L’ex Sindaco De Magistris contro l’Intesa Manfredi-Meloni

BCC

In un recente video, l’ex sindaco di Napoli, Luigi De Magistris, ha lanciato un’accusa pesante contro l’intesa tra il sindaco Manfredi e il governo Meloni, definendola “una truffa ai danni della città, dei napoletani e del Paese“. Secondo De Magistris, Bagnoli rappresenta un’area di enorme importanza nazionale, e durante il suo mandato, il Comune di Napoli aveva intrapreso un’azione senza precedenti in Italia: ordinare agli inquinatori di risarcire per i danni subiti.
(Bagnoli: L’ex Sindaco De Magistris contro l’Intesa Manfredi-Meloni)

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De Magistris ha ricordato la resistenza opposta al governo Renzi, che tentava di espropriare i poteri del Consiglio Comunale e della città. “Resistemmo nelle piazze, resistemmo nei tribunali e riuscimmo a concludere un accordo molto buono col governo Gentiloni: bonifica integrale, rimozione della colmata e finanziamenti per un bando internazionale per la Bagnoli del futuro”. Il progetto prevedeva una bonifica completa dell’area, con la rimozione della colmata e il recupero della balneabilità, la linea di costa, una spiaggia pubblica, un piccolo porticciolo turistico, un parco pubblico e molte altre infrastrutture volte a migliorare la qualità della vita dei cittadini e promuovere lo sviluppo sostenibile.

Tuttavia, con l’arrivo del sindaco Manfredi e dei poteri commissariali, De Magistris denuncia che i progressi sono stati bloccati. “Manfredi comincia a tirare il freno a mano, si rallenta, non si va avanti e poi scopriamo il perché: si negozia non più la bonifica integrale, ma una bonifica piccolina, meno a tutela dell’ambiente e della salute“. De Magistris accusa il governo Meloni di voler ridimensionare la bonifica e di cedere i suoli di Bagnoli a Invitalia, una società del governo, con il pretesto di aver ottenuto nuovi finanziamenti. “Falso, perché quelli sono i soldi che ci devono dare per l’ordinanza che Inquina paga e per l’accordo interistituzionale con il governo Gentiloni”, ha precisato l’ex sindaco. Ha inoltre sottolineato che i suoli dovevano rimanere alla città e che i fondi sono stati in realtà prelevati dalla Regione.

La denuncia prosegue evidenziando come questo nuovo accordo trasversale tra il governo locale e quello nazionale comprometta la tutela dell’ambiente e della salute dei cittadini, cedendo suoli e aree per interessi privati invece che per il bene comune. “Noi avevamo anche previsto tra le varie cose, le clausole sociali, che negli appalti in quota lavorassero soprattutto i disoccupati della zona e le persone prive di lavoro per far respirare un territorio che ha subito già notevolissimi danni”. De Magistris ha concluso il suo intervento con un appello alla vigilanza civica: “Napoli non è in vendita, perché non si possono fare affari su questa città. A Napoli si può mangiare, si può fare economia, si può fare cultura, si può fare lavoro, ma con le mani pulite e a difesa sempre della città”. L’ex sindaco ha promesso ulteriori approfondimenti e studi sulle sue dichiarazioni, rimarcando che la battaglia per Bagnoli fu una vittoria partecipata da Consiglio comunale, Giunta, Sindaco, movimenti, reti civiche, comitati e centri sociali. “Ma gli staremo col fiato sul collo perché Napoli non è un business”.

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