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Scampia. Quella povera gente e quelle macerie. Dignità e Vergogna le parole di questa notte

BCC

Rilanciamo le parole del presidente del Movimento Neoborbonico, Gennaro De Crescenzo che ha scritto un post sui social denunciando la vergogna di quello stato che da anni continua a prendere in giro cittadini indifesi ed abbandonati.
“Poche ore fa il crollo di una parte della Vela Celeste di Scampia con due morti e feriti gravi, bambini compresi. Quasi 5 anni fa l’abbattimento di una delle Vele di Scampia in diretta televisiva con i sindaci e i politici di turno. Da decenni solo parate e discorsi carichi di retorica (spesso a pagamento) sul degrado o sulla legalità mentre le troupe televisive locali e nazionali si affannano per dimostrare che “quelli di Scampia” sono tutti spacciatori o per girare la nuova stagione di Gomorra 4, 5, 6, 7, 8 con un marchio negativo diffuso in tutto il mondo e che si associa agli altri marchi spesso negativi di Napoli e del Sud. Lo stesso marchio che anche in queste ore, con i morti ancora sotto le macerie, spinge centinaia di persone a scrivere sotto i post dei grandi giornali cose piene di odio come “non tutti i mali…” (ditelo a quelli del “siamo un paese unito, non esistono Nord e Sud“).

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Io la conosco la gente vera di Scampia e non spaccia nulla e fa fatica tutti i giorni per vivere e assicurare almeno ai suoi figli (molti sono stati o sono miei alunni) una vita dignitosa. E in quei palazzi non si vive una vita dignitosa e si perde pure la vita come stanotte, con la colpa di stare fuori ad un balcone per il caldo o di far giocare i bambini e i ragazzi tra loro. E vedendo tutte le mattine quelle povere case non mi meraviglia che siano crollate ma che non siano crollate prima. E mi fa schifo pensare che nessuno se ne sia accorto prima di stanotte.

I progetti, i finanziamenti, i soldi comunali, italiani, europei: di che parlate? Qualcuno fra poco troverà anche il modo per accusare morti e feriti (erano abusivi, non pagavano le tasse, non lavoravano, andavano in 3 sui motorini…) pur di non vergognarsi per quello che è successo. Le parole che servono per questa notte sono proprio quelle: vergogna e dignità. La prima dovrebbe girare tra i palazzi dei sindaci, degli ex sindaci o governatori o ministri o premier di tutti questi anni. La seconda gira già, da secoli, tra i miei ragazzi e tra quella povera gente caduta sotto quelle macerie”.
Gennaro De Crescenzo

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