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Scampia. Lettera al direttore del Mattino del prof. De Crescenzo

BCC

Il professore e presidente del Movimento Neoborbonico Gennaro De Crescenzo, scrive al direttore del Mattino quanto segue:

Vi chiedo 5 minuti del vostro tempo per un piccolo dossier inviato al Mattino. La premessa amara è questa: se non ci si compatta neanche di fronte alle tragedie come quelle di Scampia con media anche locali che in qualche modo attaccano quelle povere persone (bambini ancora gravissimi in ospedale) e se diverse persone in maggioranza padane ma anche di Napoli e del Sud sono pronte a versare il loro odio su di loro, come si può pensare di arrivare alla soluzione delle questioni napoletane e meridionali? Quello che segue dovrebbe essere una sorta di caso-studio per i neomeridionalisti e per gli studiosi (corretti e onesti) del meridionalismo con la certezza che, prima di parlare di politica o addirittura di elezioni, purtroppo occorre ancora lavorare alla cultura sui “nemici” esterni e soprattutto tra quelli “interni”, con uno schema di tradimenti, mancanza di identità, radici, orgoglio e senso di appartenenza che somiglia molto a quello che conoscemmo nel 1860.

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LETTERA APERTA AL DIRETTORE DEL MATTINO CHE, CON MORTI E FERITI (E BAMBINI) GRAVISSIMI PARLA DI IPOTETICI LITIGI, ZOO CASALINGHI E ALLACCI ABUSIVI.
Caro direttore, dopo diverse mail già inviate alla redazione web, le devo segnalare un aspetto importante e inquietante degli articoli che Il Mattino sta pubblicando su Scampia nella certezza che non possa essere la linea del direttore.
La sensazione è che, invece di attaccare (nei dettagli) i colpevoli del passato e del presente del disastro-Scampia, si attacchi (nei dettagli)… Scampia e la sua gente.

Nelle prime ore del dramma Il Mattino segnalava che all’origine del crollo c’era una ipotesi-litigio tra due famiglie sulla base di “testimoni del posto”. In una mail notturna e avendo molte famiglie dei miei alunni nella Vela Celeste, comunicavo alla redazione che quella notizia non circolava tra la gente del posto ed era stata data solo da Messaggero e Mattino (e ripresa da altri).

Il giorno dopo un nuovo articolo in cui veniva accantonata l’ipotesi (“non vagliata dalla procura” e basata su ipotetiche “testimonianze dal web”).
Nello stesso articolo, però, il riferimento ad un’altra ipotesi (sparata come una certezza nel titolo): quel ballatoio forse era abusivo. Anche in questo caso non ci sono ancora riscontri e dalle numerose foto circolanti si può notare come i materiali crollati siano uguali a quelli originari della struttura.

Ieri la notizia di una sorta di piccolo zoo abusivo di animali esotici ritrovati in una casa e, soprattutto, quella degli allacci abusivi della corrente.
In tutti i casi tutti questi articoli raccontano ovvietà risapute da anni e anche scontate (come potrebbero famiglie in gran parte disagiate e di fatto abbandonate non arrangiarsi per sopravvivere?).
Ancora stamattina un pezzo sui “ras delle case”: all’interno si evidenziano le colpe di chi doveva gestire la manutenzione con allarmi inascoltati sulle passerelle fin dal 2018 ma il titolone è riservato a chi gestisce gli abusivi delle case mentre l’Italia ha mandato (giustamente) al Parlamento Europeo la Salis con le sue occupazioni abusive e mentre io sfiderei chiunque al mondo a vivere in quell’inferno invivibile di Scampia senza essere poveri e disperati (e alcuni puntano il dito contro quelle occupazioni come se si trattasse di ville con piscine).

In tutti questi casi (e le segnalo in particolare l’ultimo degli allacci abusivi) si creano delle conseguenze gravi e quanto mai inopportune con 3 morti e tanti feriti (bambini in testa) anche in pericolo di vita.

  • Senza un’adeguata inchiesta, passa l’idea di una sorta di colpa delle vittime quasi a giustificare o a ridimensionare le colpe di istituzioni ed enti preposti alla sicurezza in quei palazzi (a prescindere da ipotetici litigi o zoo o allacci abusivi).
  • Tutti questi articoli, provenienti tra l’altro dal maggiore giornale di Napoli, scatenano decine di commenti carichi di odio tra tanti “italiani” non napoletani e addirittura di diversi napoletani, tutti ormai convinti davvero (dai media nazionali e locali e da tanti opinionisti più o meno famosi) che qui siamo tutti illegali, abusivi o nullafacenti e che tragedie come queste sono addirittura (ripeto: con bambini ancora gravissimi negli ospedali) “meritate” e “positive” (come una continuazione -ma reale- dei cori che sugli stadi invocano il Vesuvio per distruggere tutto).
    Inutile evidenziare che fenomeni simili si ripetono quando le disgrazie avvengono dalle nostre parti (recenti i casi della zona flegrea o di Ischia) in cui prevale nei media l’idea dell’ipotetico abusivismo e non quella della solidarietà dei cittadini o degli interventi pubblici. Diverse le linee, invece, in una sorta di “razzismo interno”, quando le disgrazie avvengono altrove e pensiamo ai terremoti emiliani o ad alluvioni liguri e veneti con annessi abusi (accertati nella costruzione di case e fabbriche) e che (giustamente) non hanno impedito o condizionato solidarietà e finanziamenti.

Non è il momento di affrontare questa questione culturale grave e che secondo me è alla base anche della famosa questione meridionale (“al Sud hanno meno diritti perché meritano meno diritti”). È una questione culturale alimentata ormai da anni (forse da oltre 150 anni) e sempre più diffusa anche attraverso i giornali (non solo padani), le TV (quanti servizi sui reditidicittadinanza anche dopo la loro abolizione?), intellettuali e/o serie infinite che hanno reso famose nel mondo solo le gomorre di turno, politicanti e giornalisti a caccia dei senzacasco o dei parcheggiatori o dei chioschi abusivi (roba da multa e non di risonanze nazionali).
Questo è il momento, per Scampia, per Napoli e per il Sud, di difenderci “a testuggine”, come facevano gli antichi romani. Altro che “allacci abusivi” o “caschi” e altri reati da punire ma fisiologici in qualsiasi posti del mondo soprattutto se in condizioni di difficoltà.
La invito, allora, a intervenire con urgenza perché questa linea procura danni morali e materiali ad una intera popolazione e, soprattutto, calpesta la dignità di quelle povere vittime. Ci sarà anche il tempo di approfondimenti e denunce ma questo è il tempo del dolore, dell’umanità e della solidarietà.
PS Ieri notte, come faccio tutte le mattine per andare a scuola, sono passato davanti alla Vela Celeste: una macchina della polizia, poche persone che parlavano a bassa voce, un nodo alla gola e non ho fatto neanche una foto (mi sembrava un’offesa, un insulto).

Cortesi saluti
Gennaro De Crescenzo, docente da 30 anni a Scampia

PS
Questi sono solo alcuni commenti al vostro articolo (link allegato) del 25/7/24

  • è tutto vero, questa è la situazione. Abusivismo totale e delinquenza, questa è la verità. Non c’è posto per la pietà
  • Smettetela di dire puttanate…Questa è la realtà di gran parte della città di Napoli, non solo di Scampia…Una città che vive di illegalità e di disprezzo totale delle regole del vivere civile…La retorica non cancella la realtà..
  • aldilà della tragedia che ha spezzato i cuori e assurdo che centinaia e centinaia di famiglie sono libere di occupare case e vivere rubando energia, acqua non pagare i rifiuti etc.. spesso delinquono o lavorano in nero e adesso le istituzioni locali aprono i okkio.
  • Poi vogliono le case REGALATE…( Dispiace x dramma.)
    -Ma neanche più di tanto
  • Abusivi e abusi! Tutta gente che nn ha intenzione di andarsene. Vogliono tutto gratis!
  • É meglio abbattere questa “vela” prima possibile. Si arrangeranno per conto loro.
  • Dategli quattro tende. Gente che non merita nessuna pietà

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