Home Attualità Dal Web Autonomia Differenziata: 300.000 Firme per Dire “No” alla Legge “Spacca Italia”

Autonomia Differenziata: 300.000 Firme per Dire “No” alla Legge “Spacca Italia”

BCC

In un sorprendente slancio di partecipazione civica, oltre 300.000 cittadini hanno firmato, in soli quattro giorni, contro la proposta di autonomia differenziata promossa dal governo di centrodestra. Questo straordinario risultato riflette una profonda preoccupazione tra i cittadini per le conseguenze di questa legge, che è stata criticata come una “Legge Spacca Italia“.
(Autonomia Differenziata: 300.000 Firme per Dire “No” alla Legge “Spacca Italia” del Centrodestra)

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L’autonomia differenziata prevede la possibilità per le Regioni a statuto ordinario di richiedere maggiori competenze e risorse, una misura che, secondo i critici, potrebbe accentuare le disuguaglianze tra le diverse aree del paese. Tra le principali criticità sollevate, vi è il timore di una “secessione culturale” che potrebbe emergere da differenze normative tra le regioni, con conseguenti pressioni sulle politiche nazionali. Inoltre, le Regioni meno fortunate potrebbero trovarsi ulteriormente svantaggiate, con un possibile deterioramento dei servizi essenziali, come la sanità e l’istruzione. Il deputato Alessandro Caramiello, ha ribadito che “l’autonomia differenziata non solo minaccia di dividere l’Italia in cittadini di serie A e B (cosa per giunta già in essere con la spesa storica ma così lo sarebbe ancora di più), ma rappresenta anche un grave attacco all’impianto costituzionale del Paese”. Secondo Caramiello, questa riforma danneggia sia il Nord che il Sud, impoverendo il lavoro, compromettendo le politiche ambientali, e colpendo il sistema di welfare universalistico che è stato una pietra miliare dell’unità nazionale.

In particolare, il deputato ha sottolineato come l’autonomia differenziata possa penalizzare i comuni e le aree interne, aumentare la burocrazia e complicare la vita alle imprese, frenando lo sviluppo economico. Per queste ragioni, la campagna per l’abrogazione della legge è vista come una difesa necessaria dell’unità del Paese. Il quesito referendario, al centro di questa mobilitazione, è chiaro e diretto:Volete voi che sia abrogata la legge 26 giugno 2024, n. 86, ‘Disposizioni per l’attuazione dell’autonomia differenziata delle Regioni a statuto ordinario ai sensi dell’articolo 116, terzo comma, della Costituzione’?

Con queste premesse, la battaglia contro l’autonomia differenziata si preannuncia come uno dei principali fronti di scontro politico nei prossimi mesi, con implicazioni profonde per il futuro assetto istituzionale del paese e per la coesione sociale. I promotori della raccolta firme invitano i cittadini a continuare a mobilitarsi per costruire una “diga” contro la disgregazione dell’Italia, affermando che la partecipazione attiva è l’unico modo per difendere l’unità e l’equità tra tutti gli italiani.

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