Home Cultura 'A Lengua Napulitana Napoli altri monumenti costosi e pure ‘scritti male’

Napoli altri monumenti costosi e pure ‘scritti male’

BCC

di Davide Brandi

INGLESE si (rispettato)
NAPOLETANO no (errato).

Ancora una volta su installazioni erette in giro per la città (qui l’opera dell’artista Marinella Senatore, pare costata al Comune di Napoli € 194.000) la lingua napoletana viene proposta con grossolani errori ortografici.
Siamo sul lungomare di Napoli, esattamente all’altezza del così chiamato “lido mappatella” e la struttura che vedete in foto, riporta frasi in inglese, in altre lingue ed in napoletano, ovviamente in napoletano errato.
Nello specifico, la frase centrale riporta 4 errori grossolani:
“quanno so, natə s,e fatta na festa”.

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Nello specifico: la prima persona dell’ indicativo presente del verbo èssere, nella sua forma apocopata va scritto SO’ (songo) e qui, il verbo NASCERE al passato prossimo dell’indicativo, va scritto SO’ (N)NÀTO (anche col rafforzamento fono-sintattico), con la vocale “O” atona.
Il segno grafico “ə” (schwa) ovvero il segno utilizzato esclusivamente per indicare la fonetica (rientrante dunque tra i codici fonetici dell’ IPA, alfabeto fonetico internazionale) non può mai essere ortografico, ovvero scritto così in una parola come se fosse una vocale.
La particella pronominale “SE” (SI), voleva esser scritta in forma apocopata, ma anziché scrivere il segno del troncamento è stata inserita una virgola prima di quella che dovrebbe essere la terza persona dell’indicativo presente del verbo ÈSSERE (È), ma riportato senza l’accento grave per cui equivalente, in tal caso, alla congiunzione E. E per finire, manca il rafforzamento fono-sintattico alla coniugazione “FATTA”, in quanto preceduta da elemento duplicante, ossia proprio la terza persona singolare dell’indicativo presente del verbo ÈSSERE, È (dal latino EST).
In conclusione, la frase da riportare in modo corretto è:
quanno so’ nnàto s’è ffàtta na festa.
Qualcuno continua non solo a NON tutelare il patrimonio culturale immateriale (nella sua forma linguistica) della città e dei napoletani, ma addirittura a massacrarlo.
Grazzie assàje!!!

Grazie a Roberto Leva per la foto e per la segnalazione.

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