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Il drammatico declino dell’Artigianato. Patrimonio in pericolo in 10 anni meno 300mila unità

BCC

In Italia, trovare un idraulico o un falegname potrebbe diventare una sfida nei prossimi anni. Secondo l’Ufficio studi della CGIA, il Paese ha perso il 22% dei suoi artigiani negli ultimi 11 anni, un calo che ha ridotto il numero di professionisti in enorme numero. Questo declino è dovuto principalmente all’invecchiamento della popolazione artigiana e alla mancanza di ricambio generazionale. I giovani sono sempre meno attratti dal lavoro manuale, spesso percepito come marginale, e mancano adeguati programmi di formazione e orientamento. Inoltre, l’aumento dei costi di affitti e imposte ha costretto molti artigiani a chiudere le loro attività.
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Il problema è aggravato dalla cultura dell’“usa e getta” che ha cambiato le abitudini dei consumatori, preferendo prodotti standardizzati e di breve durata rispetto a quelli artigianali. Se non si interviene presto con politiche efficaci per incentivare il settore, mestieri tradizionali rischiano di scomparire, con una perdita non solo economica, ma anche culturale per l’Italia.

Insomma: l’artigianato tradizionale sta vivendo un drastico declino in Italia, con una diminuzione significativa di botteghe e mestieri storici a causa di fattori come l’aumento degli affitti, la concorrenza della grande distribuzione e l’e-commerce. Negli ultimi dieci anni, il numero di artigiani è diminuito di quasi 300.000 unità. Questo fenomeno ha gravi conseguenze sociali, specialmente per gli anziani, poiché riduce i luoghi di socializzazione e rende meno vivibili le aree urbane. Nonostante alcune iniziative per preservare questi mestieri, come la figura del Maestro Artigiano, il ricambio generazionale rimane una sfida critica. San Gregorio Armeno sta per avviare la sua Scuola dell’Arte presepiale, per preservare le future generazione di maestri presepai. Nel contempo, settori come il benessere e l’informatica stanno crescendo, ma non riescono a compensare il calo nell’artigianato tradizionale. Senza interventi statali, come l’azzeramento delle tasse locali o incentivi per l’apertura di nuove attività, il rischio di desertificazione delle botteghe è concreto.

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