Home Attualità Dal Web Forcella: l’addio a Ugo, il cane-mascotte che teneva unito un intero quartiere

Forcella: l’addio a Ugo, il cane-mascotte che teneva unito un intero quartiere

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Di Antonio Folle: Quando diversi anni fa scrissi per la prima volta di Ugo, un grosso meticcio che abitava le strade ed i vicoli di Forcella, raccontai della bella mobilitazione degli abitanti del quartiere che si erano attivati per raccogliere i fondi necessari a pagargli le cure veterinarie. Una storia, in verità, come se ne raccontano tante in giro per l’Italia, ma quella di Ugo mi aveva colpito particolarmente. Perchè la gente che avevo intervistato per realizzare quell’articolo non ne parlava solo di un animale a cui fare del bene, ma come di una vera e propria persona di famiglia. E infatti scoprii che da anni Ugo non era solo il cane che “abitava” a due passi da castel Capuano, ma era un vero e proprio amico di tutti. L’ultima volta che sono stato a Napoli l’ho visto come sempre al suo posto: si è lasciato fotografare e accarezzare come faceva con tutti quelli che lo avvicinavano. Alcune ore fa l’amico Giovanni Barone mi ha dato la pessima notizia.

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Dopo 15 anni Forcella ha perso uno dei suoi simboli. Ugo, infatti, è morto lo scorso 18 agosto, dopo un breve ricovero in clinica veterinaria, purtroppo non bastato a fermare la sua corsa sul “ponte dell’arcobaleno”. La vita degli animali è breve, troppo breve per noi. Ma il segno che possono lasciare nelle nostre vite resta indelebile. Oggi il quartiere è in lutto per la perdita del suo simbolo, ma non si tratta del solito lutto “sterile”, pronto ad essere dimenticato dopo qualche giorno. Grazie alla buona volontà ed al cuore grande di tutti quelli che ad Ugo gli avevano voluto bene – e sono veramente tanti – presto potrebbe nascere un bel murales o una bella targa per ricordare quel cagnolone che sembrava voler fare da guida a tutti quelli che venivano per una ragione o un’altra a visitare il quartiere. Sara Napoli, Giovanni Barone e tutte le volontarie che per anni hanno accudito Ugo – perdonatemi ma non ricordo tutti i nomi – oggi piangono, ma Forcella non dimenticherà quel cane buono che, molto meglio di tanti umani, conosceva l’arte del sapersi far volere bene. Tante volte si dice: “in fondo è solo un cane, ma per Ugo va fatta una eccezione. Era un bellissimo esempio di come l’amore può tenere unito anche un quartiere di una città dove troppo spesso si sta imparando a chiudersi in se stessi e a non curarsi di nulla. Ora la “palla” passa alla politica ed ai politicanti del territorio. Sotto ai post che annunciavano la morte di Ugo ne ho contati tanti. Mi auguro che tutti quelli che “possono” e che stanno esprimendo il loro cordoglio a Forcella si attivino al più presto con qualche gesto concreto. L’artista del riciclo Giancarlo Minniti si è già messo a disposizione, la speranza è che, in nome di Ugo e di tutti gli animali dai quali dovremmo tanto imparare, chi ha la possibilità si passi la cosiddetta “mano sulla coscienza”. Di riunioni inutili nei palazzi del potere se ne fanno tante, una volta tanto la politica di quartiere dimostri concretamente di voler far qualcosa anche quando non ci si può guadagnare nulla. Soldi non ne servono, basta la buona volontà ed una generosa dose di buon cuore.

Antonio Folle

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