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Sovraffollamento e suicidi nelle carceri campane: un Grido d’allarme dal garante dei detenuti

dopo l'evacuazione del carcere di Pozzuoli, molte donne detenute sono state trasferite in altre città italiane

BCC

La situazione carceraria in Italia continua a destare preoccupazione, con numeri che rivelano una realtà difficile e complessa. In un sistema che può accogliere 46.898 persone, i detenuti presenti sono ben 61.465, evidenziando un sovraffollamento che mette a dura prova la gestione delle strutture penitenziarie. La Regione Campania, in particolare, rappresenta uno degli esempi più critici di questo fenomeno, con 7.581 detenuti ospitati a fronte di soli 5.664 posti disponibili. Durante una recente conferenza stampa, Samuele Ciambriello, Garante campano dei detenuti e Portavoce della conferenza nazionale dei garanti delle persone private della libertà personale, ha esposto i dati che dipingono un quadro allarmante. In Campania, il sovraffollamento non solo supera di oltre 2.000 unità la capacità delle carceri, ma si associa anche a una presenza significativa di detenuti tossicodipendenti e di giovani tra i 18 e i 29 anni, che rappresentano una nuova tipologia di carcerati, diversa da quella del passato.

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Come riporta l’ANSA, un altro dato preoccupante è il numero di suicidi: dall’inizio dell’anno fino al 16 agosto, in Italia si sono tolti la vita 63 detenuti, di cui 7 solo in Campania. Questo tragico bilancio solleva interrogativi urgenti sulla gestione del disagio psicologico all’interno delle carceri, un problema che richiede interventi immediati e mirati. A fronte di queste criticità, Ciambriello ha sottolineato come, nonostante le difficoltà, siano state applicate misure alternative alla detenzione, consentendo l’uscita di 2.727 detenuti. Tuttavia, permangono significativi problemi di reinserimento sociale per gli adulti in area penale esterna, un ambito in cui la mancanza di educatori e assistenti sociali rischia di perpetuare il ciclo della recidiva.

Per quanto riguarda i minori, la Campania ospita 113 detenuti, quasi al limite della capacità disponibile. Serve una soluzione! Con l’autonomia differenziata molto probabilmente la situazione sarà sempre peggio. Il Garante ha inoltre espresso preoccupazione per la carenza di personale di Polizia Penitenziaria, aggravata dai numerosi pensionamenti previsti entro la fine dell’anno.

Infine, Ciambriello ha richiamato l’attenzione sulla situazione delle donne detenute, molte delle quali, a seguito dell’evacuazione del carcere di Pozzuoli per eventi sismici, sono state trasferite in altre città italiane, lontane dalle loro famiglie. Ha chiesto con urgenza che queste donne possano essere riportate a Napoli per garantire loro un adeguato supporto legale e affettivo. L’appello finale del Garante si è rivolto anche alla magistratura di sorveglianza, affinché acceleri le pratiche per l’affidamento ai servizi sociali e aumenti i permessi per il reinserimento graduale dei detenuti nella società. Di fronte a un sistema penitenziario al collasso, le parole di Ciambriello sono un monito che non può essere ignorato.

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Sovraffollamento e suicidi nelle carceri campane

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