La consigliera indipendente Marì Muscarà interviene sulla polemica relativa alla collocazione della Venere degli Stracci, un’opera ‘temporanea’ che ha sollevato numerosi dubbi e perplessità all’interno della comunità.
“Da mesi ormai stiamo perdendo tempo appresso ad un ‘cumulo di stracci’, e stiamo assistendo a una vera e propria confusione su dove posizionare questa “opera”, con tutte le problematiche che ne derivano, inclusa la necessità di bonificare quegli stracci, ormai contaminati dopo mesi di esposizione in condizioni inadeguate, e dove sicuramente anche animali avranno fatto i loro bisogni – afferma la consigliera Muscarà -. La situazione è ulteriormente complicata dalla proposta di collocare l’opera all’interno di una chiesa consacrata, con tutto ciò che ne consegue in termini di rispetto per il luogo sacro, che ospita addirittura la Terrasanta sotto l’altare”.
La consigliera continua ponendo una domanda fondamentale: “Per quale motivo quest’opera, anzi questa copia di un’opera che nel 1967 poteva avere un significato ma che oggi può risultare banale, e che doveva essere solo un noleggio temporaneo, non è ancora stata restituita a Biella? È stato pagato anche il viaggio di ritorno, dopo le centinaia di migliaia di euro per tenerla per mesi qui, la guardiania, ecc. Allora, perché continuare a prenderci in giro? Se a Biella non la rivogliono, perchè dobbiamo tenerla noi? Già per anni siamo stati gli scarti del Nord.
Non possiamo accettare che Napoli continui ad essere ancora discarica del Nord, ora anche per opere d’arte di dubbia qualità.
Manfredi sarà ricordato come il ‘sindaco degli stracci’, non solo per la Venere, ma per le ‘spese pazze’ di opere dubbie che ci stanno costando milioni di euro – conclude Muscarà – ci saranno certamente mobilitazioni importanti (spero sempre pacifiche) da parte di cittadini ed associazioni, per evitare che quest’opera vada in chiesa, che possono essere tranquillamente evitate!“
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