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Campania in trincea: ricorso alla Corte Costituzionale contro la riforma Calderoli

BCC

La Campania si unisce al coro di proteste contro la riforma Calderoli per l’autonomia differenziata, seguendo l’esempio di Sardegna e Toscana. Nella giornata di ieri, 26 agosto, la Regione Campania, sotto la guida del presidente Vincenzo De Luca, ha formalmente presentato un ricorso alla Corte Costituzionale. Il documento, notificato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, chiede la dichiarazione di illegittimità costituzionale della legge Calderoli.
(Campania fa Ricorso alla Corte Costituzionale contro la Riforma Calderoli)

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Il ricorso, articolato in 15 punti e redatto dal professore Francesco Marone, solleva questioni di primaria importanza riguardo sia il procedimento previsto dalla legge Calderoli per la sottoscrizione delle intese con le singole Regioni, sia i contenuti e gli effetti di tali intese. Particolare attenzione è stata posta sui presupposti per l’attribuzione di forme di autonomia più ampie, strettamente legate alla determinazione dei LEP (Livelli Essenziali di Prestazione). I ricorrenti sostengono che le modalità di attuazione dell’art. 116, comma 3 della Costituzione, così come delineate dalla legge Calderoli, tradirebbero lo spirito della norma. Essi denunciano la creazione di un sistema che non si limiterebbe a garantire un’autonomia lecita, ma piuttosto promuoverebbe una sorta di secessione, contraria all’ordinamento costituzionale.

Una delle principali critiche mosse riguarda la violazione dei principi di legalità, poiché l’individuazione dei LEP viene affidata al governo senza che siano definiti principi o criteri direttivi. Questo aspetto sarebbe in contrasto con la Costituzione. Inoltre, il ricorso evidenzia come la legge Calderoli affidi l’intesa ad una trattativa diretta con il Governo, escludendo di fatto il ruolo delle Conferenze e violando il principio di leale collaborazione tra le istituzioni. Tale modalità impedirebbe una valutazione complessiva degli effetti delle intese sulle Regioni e sull’intera rete delle autonomie locali. La Campania, attraverso questo ricorso, si posiziona in prima linea nella battaglia per la difesa dell’unità e dell’integrità del sistema costituzionale italiano, sollevando dubbi profondi sulla legittimità e l’equità della riforma Calderoli. La questione ora è nelle mani della Corte Costituzionale, chiamata a pronunciarsi su un tema che potrebbe avere conseguenze significative per il futuro assetto istituzionale del Paese.

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La Campania fa Ricorso alla Corte Costituzionale contro la Riforma Calderoli

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