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Piazza Dante o meglio Largo del Mercatello. Un viaggio nella storia del cuore di Napoli

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Rubrica: L’Indignato di Giuseppe Giunto
Passeggiando per le vie del centro storico di Napoli, è facile imbattersi in Piazza Dante, uno dei luoghi più iconici della città. La piazza, dominata dalla statua del sommo poeta Dante Alighieri, rappresenta un punto di incontro tra passato e presente, un luogo dove la storia sembra prendere vita tra le strade affollate e i caffè che ne animano i bordi.

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La piazza, oggi segnata dall’imponente struttura della metro Linea 1, ha un passato ricco e affascinante. Conosciuta in passato come Largo del Mercatello, la piazza ha visto nel tempo molte trasformazioni. Il nome “Mercatello” deriva dal mercato più piccolo che vi si teneva, in contrasto con il grande mercato di Piazza del Carmine. Ma questa piazza è stata molto più di un semplice mercato: fuori dalle mura cittadine, divenne un lazzaretto e poi una fossa comune durante la terribile peste del 1656.

Nel XVIII secolo, il re Carlo di Borbone affidò all’architetto Luigi Vanvitelli il compito di trasformare il Largo del Mercatello in un monumento celebrativo, noto come Foro Carolino. Vanvitelli creò un grande emiciclo tra Port’Alba e la chiesa di San Michele, ornato da ventisei statue allegoriche che rappresentano le virtù del re. Il progetto originario prevedeva una statua equestre di Carlo al centro dell’emiciclo, ma il modello in gesso venne distrutto durante i moti del 1799, e al suo posto fu temporaneamente eretta una statua di Napoleone, poi rimossa al ritorno dei Borbone.

Un dettaglio interessante del Foro Carolino è la presenza di un raro orologio astronomico, che segnava l’Equazione del Tempo, regolando gli orologi di Napoli quattro volte l’anno. Questo orologio, unico nel suo genere, si trova ancora oggi nella torretta sopra l’emiciclo.

La statua di Dante, che oggi troneggia al centro della piazza, fu aggiunta molto più tardi, nel 1871, per celebrare l’opera degli scultori Tito Angelini e Tommaso Solari junior. Da allora, la piazza ha acquisito l’attuale denominazione, diventando un simbolo della cultura e della storia italiana. Un altro elemento distintivo di Piazza Dante è Port’Alba, una delle porte più antiche della città, situata sul lato sinistro della piazza. Port’Alba ha una storia curiosa: prima della sua costruzione ufficiale, i cittadini avevano creato un “pertugio” abusivo nelle mura aragonesi per accorciare il percorso verso il Decumano Maggiore. Nonostante i tentativi delle autorità di chiuderlo, il buco riappariva ogni giorno più grande, finché non si decise di erigere una porta d’accesso, la Port’Alba appunto, che oggi collega la piazza al cuore pulsante della città.

Piazza Dante, con la sua storia millenaria e la sua bellezza intramontabile, rappresenta uno dei luoghi più suggestivi di Napoli, un angolo della città che continua a raccontare storie di re, poeti, mercanti e cittadini comuni, resistendo al tempo e alle trasformazioni urbane.

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