La cultura popolare del Sud Italia continua a risuonare con forza, alimentando un senso di appartenenza e di comunità che travalica i confini del tempo. In un viaggio che parte dalla famosa “Notte della Taranta” in Puglia fino alla “Notte della Tammorra” a Napoli, emerge un Sud che ricorda chi era e che, attraverso la musica e la danza, riscopre e celebra le sue radici. Questa cultura non è solo un retaggio del passato, ma un vivace tessuto di rituali e tradizioni che continuano a unire i popoli e a trasformare ogni evento in un’esperienza collettiva e condivisa.
(Dalla ‘Notte della Taranta’ in Puglia a quella della Tammorra a Napoli)
La “Notte della Tammorra”, giunta alla sua 22ª edizione e intitolata “Metropolis Folk”, rappresenta una delle massime espressioni di questa rinascita culturale. L’evento, inserito nel progetto “Napoli Città della Musica” e organizzato dall’associazione Santa Chiara Orchestra sotto la direzione artistica del noto musicista e compositore Carlo Faiello, è un appuntamento imprescindibile per chiunque voglia immergersi nel folklore napoletano e meridionale. Piazza Mercato, per due serate consecutive, si trasforma in un palcoscenico a cielo aperto, dove decine di musicisti, danzatrici e cantanti si esibiscono in un tripudio di suoni e colori. Questa piazza, storicamente luogo di incontri e scambi, ritorna a essere il cuore pulsante di una Napoli che difende con orgoglio le sue tradizioni musicali e, al contempo, accoglie il nuovo, favorendo il dialogo tra diverse generazioni di artisti e spettatori.
Sergio Locoratolo, coordinatore delle politiche culturali del comune di Napoli, sottolinea l’importanza di questo evento come simbolo della città: “Con ‘La Notte della Tammorra’ Piazza Mercato si conferma un altro centro della città, e il cuore pulsante di una Napoli che tutela la sua storia e le sue tradizioni musicali e che, al contempo, volge lo sguardo al domani, favorendo il dialogo tra diverse generazioni di artisti e spettatori. Il cuore pulsante della Napoli che nella musica, e nella cultura, riconosce un fondamentale strumento per la crescita di una comunità”. La “Notte della Tammorra” non è solo un evento, ma un vero e proprio manifesto culturale che ribadisce l’importanza della musica popolare come veicolo di identità e coesione sociale. Le due serate del 6 e 7 settembre promettono di essere un’esperienza intensa, capace di trasportare il pubblico in un viaggio tra passato e futuro, dove la tradizione diventa il ponte verso un domani che non dimentica le proprie radici, ma le valorizza e le proietta nel futuro.
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Dalla ‘Notte della Taranta’ in Puglia a quella della Tammorra a Napoli