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Napoli capitale della cultura mondiale offesa ancora: il Pulcinella di Pesce in bella mostra a forma fallica

ANSA
BCC

Napoli, con la sua storia millenaria e il patrimonio culturale che ha affascinato milioni di turisti nel mondo, si trova ancora una volta ostaggio di decisioni artistiche che lasciano perplessi, se non addirittura scandalizzati, i suoi cittadini, oltre a perdere risorse economiche continue per qualcosa che sminuisce la città. L’ultima “offesa” arriva con l’installazione del Pulcinella stilizzato di Gaetano Pesce, un’opera che sembra essere più una provocazione estetica, piuttosto che un omaggio alla maschera napoletana per eccellenza.
(Napoli capitale della cultura mondiale offesa ancora)

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Mentre l’autore sostiene (anzi sosteneva perché purtroppo ci ha lasciati qualche mese fa) che la scultura rappresenti Pulcinella, simbolo di ‘rivoluzione’ partenopea (ma che molti deridono), i napoletani hanno espresso con ironia, soprattutto sui social, il loro disappunto. L’aspetto fallico della scultura ha scatenato una valanga di critiche che spaziano dal sarcasmo al disprezzo. Tra i più critici, l’ex sindaco Luigi de Magistris, che con tagliente ironia ha commentato: “Napoli cresce: da Pistoletto a Pesce“. La piazza è ormai il teatro di una continua installazione di opere che sembrano essere calate dall’alto, scollegate da una visione coerente e rispettosa del contesto storico della città.

E non si tratta solo di questioni estetiche. Il Movimento Neoborbonico ha formalmente chiesto la rimozione dell’opera, proponendo un’alternativa che valorizzi la storia millenaria di Napoli con pannelli informativi, per educare e ispirare i turisti. Una richiesta che merita attenzione: perché continuare a investire in installazioni temporanee e controverse quando si potrebbero promuovere iniziative che esaltano l’identità storica di Napoli, attirando un turismo culturale di qualità?
Anche la consigliera regionale Marì Muscarà ha espresso il suo disappunto, puntando il dito non solo contro l’opera in sé, ma soprattutto contro la mancanza di trasparenza riguardo ai costi. Il Comune di Napoli sembra sempre più scollegato dalle reali esigenze della città e dei suoi abitanti, con scelte artistiche che risultano non solo incomprensibili, ma anche discutibili sul piano economico. Questo è il risultato della mancanza di un assessore alla cultura.

L’arte contemporanea ha un suo spazio, ma deve rispettare il contesto in cui si inserisce. Napoli non ha bisogno di ulteriori provocazioni artistiche, ha bisogno di opere che la celebrino e la rappresentino per la sua vera essenza. E questa, senza dubbio, non è una di quelle.

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