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Non solo streghe: Halloween e l’antica connessione con la memoria dei nostri cari

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L’INDIPENDENTISTA. Rubrica LIBERA a cura di Stefano Bouché
In questi giorni, tra critiche e dibattiti, Halloween è spesso bollato come “festa satanica” o come moda importata. Tuttavia, è opportuno soffermarsi e riflettere su questa tradizione che, lungi dall’essere un’invenzione moderna, affonda le sue radici in un passato lontano e in un contesto cristiano. Etimologicamente, Halloween deriva dall’antico “All Hallow’s Eve” (la vigilia di Ognissanti), una ricorrenza cristiana nata in Irlanda per celebrare proprio la vigilia della festa di Tutti i Santi. Quindi, sebbene oggi Halloween sia popolare negli Stati Uniti e in altri paesi anglosassoni, si tratta di una festa che ha origine nella stessa Europa, dove poi è ritornata come “nuova” moda. Ma è davvero una novità?
(Halloween e l’antica connessione con la memoria dei nostri cari)

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In effetti, tradizioni simili esistono da secoli anche nelle nostre terre, specialmente al Sud, dove il legame con i defunti ha sempre avuto un ruolo importante nella cultura popolare. Pensiamo alle luci e ai fiori lasciati sulle tombe, o all’usanza di lasciare dolci e regali per i bambini in ricordo dei defunti la mattina del 2 novembre. Non è poi così diverso dal “dolcetto o scherzetto” americano: una tradizione che celebra l’intersezione tra vita e morte, tra chi è ancora presente e chi non lo è più. Halloween, come il nostro giorno dei morti, non è una festa per esorcizzare la paura della morte, bensì per accoglierla e celebrarla come parte della vita. Il cristianesimo stesso ci invita a pensare alla morte non come fine, ma come passaggio a una vita ulteriore, e questa filosofia trova riscontro nella festa di Ognissanti e nel ricordo dei nostri defunti.

Infine, Oscar Wilde ci ricorda che “l’attesa del piacere è il piacere stesso”. E cosa rappresenta Halloween, se non la vigilia della celebrazione cristiana di Ognissanti, un momento per riflettere, aspettare e celebrare? Spesso le critiche che vengono mosse a Halloween rischiano di trasformarsi in un rumore superfluo, un conflitto laddove non ce ne sarebbe bisogno. Halloween può diventare per i più piccoli, e non solo, un momento di gioia e festa, un’occasione per travestirsi e divertirsi. Dopotutto, se il carnevale è “lecito” a febbraio, perché non dare anche ad Halloween il suo giusto posto a ottobre? In definitiva, difendere Halloween non significa minare le tradizioni del Sud, ma piuttosto arricchirle, ricordando che anche questa è una festa che, in modi diversi, fa parte del nostro patrimonio culturale.

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Halloween e l’antica connessione con la memoria dei nostri cari

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