Oggi, nella Sala Multimediale del Consiglio Regionale della Campania, si è tenuta una conferenza stampa promossa dalla consigliera regionale indipendente Marì Muscarà per affrontare le gravi criticità del sistema sanitario regionale. Tra i temi trattati: le interminabili liste d’attesa, i tetti di spesa mensili e la rete dell’emergenza, con interventi che hanno messo in luce la drammatica situazione della sanità campana. All’evento hanno partecipato il Presidente di Sud Protagonista, Salvatore Ronghi, e il Presidente di Federlab Campania, Sen. Vincenzo D’Anna, contribuendo con analisi e proposte per un sistema sanitario migliore.
“La mia battaglia per ottenere i dati sulle liste d’attesa è durata due anni ed almeno 15 interrogazioni, grande è stata la difficoltà – ha dichiarato la consigliera Muscarà –. Quanto è emerso da questi dati è sconvolgente, non solo per i numeri stessi ma per il raffronto con l’intramoenia fatta dentro gli stessi ospedali, in quanto non c’è un controllo ed un monitoraggio continuo che possa riequilibrare le prestazioni. Il convenzionato oggi assorbe la maggior parte della spesa sanitaria ed i numeri parlano chiaro. La consigliera ha poi riportato esempi concreti, come al San Giuseppe Moscati, dove nel 2022 sono state effettuate 699 visite ortopediche in intramoenia, contro 0 nel pubblico, e al Cardarelli, con 1.255 visite ortopediche intramoenia contro 112 nel pubblico. “Questi dati – ha aggiunto Muscarà – dimostrano che non c’è particolare attenzione nei confronti delle attività nelle strutture pubbliche. Ho chiesto più volte dati dettagliati e trasparenti, ma le risposte ricevute sono state incomplete e insoddisfacenti. Per questo ho deciso di agire per vie legali”.
Ho presentato un esposto alla Procura della Repubblica e alla Corte dei Conti per denunciare queste incongruenze, come anche sottolineato nella deliberazione del 13 novembre 2024 della Corte stessa (“Riduzione delle liste di attesa relative alle prestazioni sanitarie non erogate nel periodo di emergenza epidemiologica da Covid-19). Le responsabilità ritengo che siano tutte politiche, a cominciare dalla mancanza di un assessore alla sanità campana, questo ruolo è ricoperto dallo stesso presidente De Luca, e questa che è una nota di demerito nella gestione è la prova provata del fallimento. Ma è altrettanto assurdo che le nomine delle dirigenze sanitarie siano fatte esclusivamente dalla classe politica, spesso senza tener conto delle competenze mediche necessarie”. Salvatore Ronghi ha invece evidenziato le principali criticità della sanità campana: “5 pronto soccorso chiusi da anni, tempi d’attesa fino a 9 ore nei reparti di emergenza, personale insufficiente e vittima di continue aggressioni”. Ronghi ha proposto una riorganizzazione della rete d’emergenza, prevedendo un’unica azienda che integri sette strutture e offra incentivi economici ai medici. L’incontro ha messo in luce una realtà in cui i cittadini si trovano sempre più abbandonati a causa di scelte politiche che sembrano privilegiare interessi di parte rispetto al bene collettivo, e mentre succede tutto questo, alla Villa Betania ennesima aggressione.
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