Home Cultura Cucina Napoli sotto accusa: risponde la città del MANN e dei primati culturali

Napoli sotto accusa: risponde la città del MANN e dei primati culturali

BCC

di Stefano Bouché
Non è una novità che Napoli, con la sua immensa storia e il suo bagaglio culturale, finisca sotto i riflettori per critiche che oscillano tra il banale e lo stereotipato. Questa volta, il dibattito è stato acceso da Angelo Mazzone, social media manager e fondatore della pagina “Milano Segreta”, che, dopo una visita di sei giorni nella città partenopea, ha espresso dure considerazioni sul turismo locale. Tra le accuse principali, quella di una Napoli ridotta a un semplice spettacolo di “pizza, mandolino e folklore”. Mazzone ha lamentato che la città “si limiti a mangiare e festeggiare”, ignorando le sue potenzialità culturali. Dichiarazioni che, se da un lato sembrano voler stimolare un dibattito costruttivo, dall’altro tradiscono un approccio superficiale, incapace di cogliere la complessità e la vitalità di Napoli.

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A rispondere alle critiche non sono solo i napoletani, ma anche i numeri. Il Museo Archeologico Nazionale di Napoli (MANN) ha registrato nel 2023 oltre 550mila visitatori, con una crescita del 25% rispetto all’anno precedente. Durante le festività pasquali, la città ha accolto più di 200mila turisti, che hanno affollato non solo i decumani e il lungomare, ma anche luoghi simbolo come il Cristo Velato, la Reggia di Capodimonte e la Piscina Mirabilis. Eventi di caratura internazionale, come la mostra “The World of Banksy – The Immersive Experience”, in corso fino a maggio 2025, testimoniano come Napoli sia un centro culturale capace di attrarre un pubblico diversificato. La città non è solo il teatro di feste popolari, ma anche uno spazio di dialogo tra arte antica e contemporanea.

Le parole di Mazzone non sono nuove, ma ripropongono una narrazione stanca e poco informata. Napoli, con la sua varietà culturale e artistica, offre molto più di ciò che gli stereotipi raccontano. Non è un caso che numerosi siti napoletani, tra cui il Parco Archeologico di Pompei e Castel Sant’Elmo, figurino stabilmente nella top 20 dei musei più visitati in Italia. La “foodificazione di massa”, criticata dallo stesso Mazzone, è un fenomeno che non riguarda solo Napoli, ma molte città d’arte italiane. Tuttavia, ridurre la città a un semplice palcoscenico gastronomico significa ignorare la sua anima più profonda, fatta di musica, poesia e una storia che si intreccia con quella dell’intera penisola. Se Napoli è spesso al centro di critiche, è anche vero che continua a subire un’erosione economica e sociale, con fondi destinati altrove e opportunità neglette. È legittimo auspicare una riflessione più ampia sul sistema che mantiene certe diseguaglianze. La città, con le sue risorse, non solo culturali ma anche industriali, è pronta a rivendicare un ruolo centrale nel panorama nazionale.

Invitiamo chi desidera contribuire al dialogo su Napoli a guardare oltre il folklore e ad affrontare le vere sfide che penalizzano il Sud: la fuga di talenti, le infrastrutture carenti e un sistema economico spesso sfavorevole. Napoli non ha bisogno di essere difesa. I suoi numeri, la sua arte e la sua vitalità parlano da soli. Ma è doveroso chiedere una critica costruttiva e non superficiale, che tenga conto della ricchezza umana e culturale di una città che continua a sorprendere e ad attrarre. Nonostante tutto, Napoli resta una capitale culturale, non solo per l’Italia ma per il mondo.

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Napoli sotto accusa

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