Vincenzo De Luca non arretra di un passo. Dopo la decisione del Governo di impugnare la legge della Campania sul terzo mandato, il presidente della Regione si presenta in conferenza stampa e sfida apertamente l’esecutivo. Cita Parmenide, Montale e Ignazio Silone per introdurre il suo messaggio, mentre alle sue spalle campeggiano slogan chiari e incisivi. De Luca accusa il Governo di agire “contra personam” e denuncia un trattamento discriminatorio: “Perché le leggi sul terzo mandato in Veneto, Piemonte e Marche non sono state impugnate? In questo Paese la legge è uguale per tutti tranne che per me?”. Difende la norma campana, definendola una scelta responsabile del Consiglio regionale, utile a garantire la continuità amministrativa.
Nonostante le pressioni, De Luca conferma la sua candidatura alle prossime regionali: “La mia posizione non cambia e non cambierà”. Una sfida lanciata a muso duro contro quello che definisce un attacco politico senza precedenti. De Luca quindi, non risparmia critiche al Governo, accusandolo di avere “paura degli elettori” e di voler ostacolare una leadership consolidata attraverso strumenti giuridici che, a suo dire, stridono con il principio costituzionale dell’uguaglianza. “Qui non si tratta di una legge fatta per De Luca – precisa – ma di una norma che recepisce il secondo mandato, come in altre Regioni. È vergognoso calpestare i principi fondamentali per un’operazione politica contro una persona”.
L’attacco è frontale, ma anche strategico. De Luca si posiziona come vittima di un sistema che “non tollera il dissenso” e chiama in causa il consenso popolare come baluardo della sua legittimità. La campagna per le prossime elezioni regionali sembra già cominciata, con il presidente deciso a trasformare l’impugnativa del Governo in un’arma per galvanizzare il proprio elettorato. La sfida, ormai, si gioca su due fronti: quello politico e quello giuridico, con la Corte Costituzionale come giudice finale.
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De Luca contro il Governo: “Paura di me e degli elettori”