Riccardo Bossi, primogenito del fondatore della Lega Umberto Bossi, è stato condannato a due anni e sei mesi di carcere per aver rilasciato dichiarazioni false nella richiesta del reddito di cittadinanza. La sentenza, emessa dal tribunale di Busto Arsizio, comprende anche il pagamento di una somma provvisionale di 15mila euro all’INPS, l’ente previdenziale nazionale. L’accusa ha dimostrato che Bossi ha percepito indebitamente circa 12mila euro di sostegni economici per l’affitto, nonostante non avesse diritto a tale somma. Per quasi tre anni e mezzo, ha ricevuto 280 euro al mese destinati a un affitto che, in realtà, non pagava: era stato infatti sfrattato per morosità già prima della richiesta del beneficio.
La vicenda sottolinea una delle molteplici criticità riscontrate nella gestione del reddito di cittadinanza, strumento oggetto di discussione fino alla sua abolizione.
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Condannato il figlio di Umberto Bossi: false dichiarazioni sul reddito di cittadinanza