Cominciano ad essere tanti gli anni da quando come Ass.Id.Alta Terra di Lavoro ci recammo da Don Nunzio D’Orazio per chiedere di commemorare con una Messa l’eccidio di Scurcola Marsicana del 22 gennaio 1861 consumato davanti alla Cappella delle Anime Sante ai danni di una inerme e pacifica popolazione scurcolana per volontà dell’esercito invasore piemontese e anche quest’anno ci saremo per “ricordare e commemorare”. Fin da subito l’amministrazione comunale di Scurcola Marsicana coorganizza la commemorazione non limitandosi al semplice patrocinio ma impegnandosi in prima persona al pari della nostra associazione e della Confraternita del Suffragio, come è accaduto nel secondo anno quando si fece carico di affiggere l’Epigrafe che ricorda l’eccidio all’ingresso della Cappella coinvolgendo ben 4 sindaci della Marsicana e dove venne organizzato un importante convegno presso la Sala Conferenza della suddetta Confraternita. E’ nostra abitudine, quando partecipiamo alle commemorazioni, organizzare un convegno solenne soltanto il primo anno per non rischiare di dire sempre le stesse cose a meno che non esca fuori un fatto storico nuovo ed inedito che possa cambiare o arricchire in maniera significativa i fatti che già si conoscono, cosa che accadrà anche nell’edizione 2025 quando domenica 26 gennaio ci sarà un convegno dove si parlerà del generale carlista Josè Borjes che passò anche per Scurcola. E’ un argomento molto poco conosciuto che sapremo grazie allo storico scurcolano, Giuseppe Morzilli che accompagnerà l’intervento del più importante ricercatore e studioso di Josè Borjes, Valentino Romano. Ricordo, altresì, che a Scurcola Marsicana dopo l’eccidio, che ricordiamo fu eseguito dall’esercito piemontese e non ancora italiano, furono deportati circa 300 persone di cui non si ebbero più notizia. Mercoledì 22 gennaio ci sarà come di consueto, la Messa officiata da Don Nunzio D’Orazio con benedizione e posa dei fiori alla Cappella delle Anime Sante dove si consumò il crimine di guerra. a seguire locandina con il programma
Claudio Saltarelli