Home Attualità Giuseppe Mastrolorenzo e l’attivismo sui Campi Flegrei: allarmi e denunce sul rischio...

Giuseppe Mastrolorenzo e l’attivismo sui Campi Flegrei: allarmi e denunce sul rischio vulcanico e bradisismico

BCC

Giuseppe Mastrolorenzo, primo ricercatore dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV), è da anni in prima linea nel denunciare i rischi legati ai Campi Flegrei. Attraverso studi scientifici e interventi pubblici, ha evidenziato criticità legate alla gestione del rischio vulcanico e sismico, ammonendo le istituzioni sulle conseguenze di una sottovalutazione del fenomeno.

Pubblicità
l'-ecommerce del Sud Italia

1. L’allarme sulle scosse sismiche e il fenomeno del bradisismo

Mastrolorenzo ha più volte segnalato l’anomalia delle recenti scosse sismiche, in particolare quelle con epicentro a Monterusciello, un’area fino ad ora non interessata da fenomeni simili. Secondo il vulcanologo, questi eventi potrebbero indicare l’attivazione di nuove faglie nel settore occidentale della caldera flegrea, un chiaro segnale che il sistema si sta deformando. Inoltre, ha sottolineato come questa crisi bradisismica sia particolarmente lunga e caratterizzata da eventi sismici di maggiore intensità rispetto al passato.

2. Il pericolo delle trivellazioni nei Campi Flegrei

Uno dei temi su cui Mastrolorenzo si è battuto con maggiore veemenza riguarda le trivellazioni nell’area flegrea, in particolare il progetto Geogrid, che prevede la costruzione di una centrale geotermica. Dopo l’esplosione di un geyser nel 2020 a Pisciarelli, il vulcanologo ha espresso forti critiche sulla ripresa delle perforazioni, sostenendo che potrebbero causare terremoti, subsidenza ed emissioni di gas letali. Ha invocato l’applicazione del principio di precauzione, evidenziando che l’alterazione dell’equilibrio della caldera potrebbe avere conseguenze imprevedibili, tra cui l’apertura di nuove bocche eruttive e l’aumento dell’attività bradisismica.

3. Contrarietà alla costruzione di uno stadio a Bagnoli

Un altro tema su cui Mastrolorenzo si è espresso con decisione è la proposta di costruzione di uno stadio a Bagnoli. Secondo il vulcanologo, tale infrastruttura rappresenterebbe un grave ostacolo alle operazioni di soccorso ed evacuazione in caso di emergenza vulcanica o sismica. La concentrazione di persone in un’area altamente vulnerabile potrebbe trasformarsi in un pericolo aggiuntivo per la sicurezza della popolazione.

4. L’allarme sull’aumento dell’anidride carbonica e dei gas vulcanici

Negli ultimi anni, Mastrolorenzo ha posto l’attenzione sull’aumento significativo del flusso di anidride carbonica nell’area flegrea, passato da 3.000 a 5.000 tonnellate al giorno. Ha ricordato il fenomeno storico della “Grotta del Cane” ad Agnano per spiegare come il gas, in concentrazioni elevate, possa risultare letale, sottolineando che questo rischio è stato a lungo ignorato nei piani di emergenza.

5. “L’eruzione ci sarà”: la necessità di una strategia di evacuazione efficace

Una delle denunce più forti del vulcanologo riguarda l’inefficacia dell’attuale piano di emergenza per i Campi Flegrei. Secondo Mastrolorenzo, la strategia basata su uno scenario ottimistico non tiene conto della possibilità di un’eruzione improvvisa e dell’apertura di bocche vulcaniche anche in aree densamente abitate come Napoli. Egli sostiene che un’eruzione potrebbe verificarsi in qualsiasi momento e che le autorità devono garantire un’evacuazione tempestiva della popolazione, senza contare esclusivamente sulla previsione di fenomeni precursori.
FONTI: VesuvioLive, Napolitoday, PozzuoliNews24

CLICCA QUI PER SOSTENERE IL QUOTIDIANO L’IDENTITARIO

Pubblicità
Il Seggio del Popolo - Locanda
l'-ecommerce del Sud Italia