Home Attualità Il 13 febbraio la memoria per le vittime meridionali dell’Unità d’Italia

Il 13 febbraio la memoria per le vittime meridionali dell’Unità d’Italia

Il Sud si sta svegliando è giusto andare avanti ma la storia va ricordata e mai dimenticata

BCC

Nessuna “vendetta”! Re Francesco non la vuole. Nessuna “divisione” tra di noi, già siamo abbastanza divisi per opera di politicanti con radici ideologiche e fili d’interesse ben piantati al Nord. “Nessun rancore”: un sentimento a noi sconosciuto. Rivendichiamo il nostro diritto a ricordare tutta la storia, anche quella che portò al Sud massacri, fucilazioni, arresti, deportazioni. Iniziò dopo il 1861 l’emigrazione ed una Questione Meridionale mai conosciute prima che scendessero a “liberarci”. Tuttora in corso nel silenzio degli storici “ufficiali” e dei politicanti locali e nazionali “ciucci e venduti”.
VIDEO: (Il 13 febbraio la memoria per le vittime meridionali dell’Unità d’Italia)

Una classe dirigente che, per difendere le proprie posizioni privilegiate fondate sul mendacio. Quella classe dirigente è contraria a dibattiti e riflessioni, offendendo quella memoria negata liquidandola come “arretrata e reazionaria”. Alcuni cattedratici, messi alle corde della verità inconfutabile, sono arrivati a proporre “l’oblio storico” dopo 163 anni di mistificazioni e cancellazioni di verità ormai inconfutabili.
“Massacrati, deportati come soldati e come civili, arrestati, licenziati e poi emigranti… Si tratta di centinaia di migliaia di persone (e poi milioni quando diventiamo emigranti) in gran parte giovani e in meno di dieci anni. Che cosa resta? Resta un popolo dimezzato nelle cifre e nelle aspirazioni, nei progetti e nelle speranze.

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Conoscete un altro popolo nel mondo che per tanto tempo e per tante persone abbia subito un trattamento simile? Questo ci spiega perché è così complicato ritrovare la strada di un riscatto e perché è così necessario continuare il nostro lavoro di ricostruzione di verità storica, identità e orgoglio. Questo ci spiega perché i risultati finora raggiunti in questo lavoro e i segnali di vita, di rabbia e di speranza che i popoli dell’ex Regno delle Due Sicilie continuano a dare sono quasi miracolosi, piaccia o no a qualcuno. Ed è quasi un miracolo che ancora esista questo Popolo e che magari, a poco a poco, stia riacquistando la sua memoria e anche le sue aspirazioni e le sue speranze”. (Gennaro De Crescenzo, “Noi, i neoborbonici”, 2016).

Il 13 febbraio del 1861 a Gaeta assediata da terra e da mare spezzarono con la violenza la gloriosa storia del Regno delle Due Sicilie, disperdendone la memoria o sotterrandola sotto
una fitta coltre di menzogne. E proprio a Gaeta che trenta anni fa abbiamo iniziato a riannodare i fili troncati tra il passato ed il presente, a scrivere la vera storia, la nostra storia. Il 13 febbraio si espone la Sacra Bandiera del Regno delle Due Sicilie.
EVVIVA LA PATRIA NOSTRA IMMORTALE ! Che Dio ci aiuti!
(Il 13 febbraio la memoria per le vittime meridionali dell’Unità d’Italia)

Capitano Alessandro Romano

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