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Francesco Emilio Borrelli con la sua ‘politica’, mette la scorta in pericolo ‘per delle visualizzazioni sui social’?

BCC

E’ ormai da tempo stata assegnata la scorta al deputato Francesco Emilio Borrelli, e sarebbe inutile spiegare l’attivismo politico-mediatico del noto personaggio in questione; c’è chi è d’accordo come svolge la sua attività politica difendendolo, e chi lo chiama ‘vigile urbano con lo stipendio da parlamentare’ perché effettivamente tenderebbe a sostituirsi alla polizia municipale per la sua lotta contro parcheggiatori abusivi ed automobilisti in doppia fila. Così come spesso abbiamo sottolineato le sfumature tra denuncia e SputtaNapoli, così un buon sociologo e forse uno psicologo, esperti in media, dovrebbero fare per sottolineare la differenza tra l’attività di denuncia ed il “cyberbullismo“, perché nel primo caso i reati vengono denunciati, mentre il secondo è un reato a tutti gli effetti. Ma questa è un’altra storia.
(E’ giusto che Francesco Emilio Borrelli metta la sua scorta in pericolo ‘per delle visualizzazioni sui social’ soprattutto in silenzio ?)

Ancora una volta il deputato Francesco Emilio Borrelli ha deciso di scendere in campo, ormai con la sua scorta, attaccando verbalmente persone che magari parcheggiano in doppia fila bloccando certamente la circolazione di altri automobilisti. Ma chiamare “camorrista” o “cialtrone” chi semplicemente compie azioni certamente di poco conto rispetto a chi invece compie estorsioni, traffici di droga o spara con le pistole, forse sarebbe un po’ esagerato. Un parlamentare della Repubblica certamente dovrebbe mantenere il rispetto per tutti gli individui, per evitare ‘squadrismi futuri’, in quanto se tutti facessero come lui in città scoppierebbe il caos. Ma mentre prima il deputato Borrelli aveva la responsabilità solo di se stesso per le eventuali reazioni, oggi dovrebbe avere la responsabilità anche della sua scorta.

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Tra l’altro saremmo in silenzio elettorale.

Sappiamo che chi ha la scorta, ha anche delle regole rigidissime in tal senso, sugli spostamenti e sui rapporti con i cittadini, negli eventi istituzionali o semplicemente quelli organizzati dalle associazioni, il procuratore Antimafia Gratteri ne è un esempio. Insomma, certamente la divisione dei livelli sulla scorta ‘statale ‘pubblica’ viene assegnata in base al rischio, ma stiamo comunque parlando di un parlamentare della Repubblica, che se ne va in giro, a quanto pare ovunque, a svolgere un lavoro di azione diretta, anche a notte fonda, contro finanche ragazzini in 3 sul motorino. Resta una domanda: Queste sue azioni mettono in pericolo anche la sua scorta pagata dai cittadini? Possibile che i suoi difensori debbano rischiare la salute e persino la vita per portare in giro un parlamentare della Repubblica che combatte ‘automobilisti sregolati e parcheggiatori abusivi’ per delle visualizzazioni sui social?

Di seguito alcune regole da rispettare per garantire la sicurezza dell’assistito e della scorta stessa. Queste regole sono stabilite dalle forze dell’ordine e includono:
1. Collaborazione: La persona deve collaborare pienamente con gli agenti di scorta, seguendo le loro indicazioni e istruzioni.
2. Riservatezza: Non deve divulgare dettagli sugli spostamenti o sulle misure di sicurezza adottate.
3. Comunicazione: Deve informare la scorta in anticipo su tutti i movimenti e le attività pianificate, per permettere una preparazione adeguata.
4. Rispetto dei percorsi: Deve seguire i percorsi e i tempi stabiliti dagli agenti di scorta, evitando deviazioni non autorizzate.

Il deputato Borrelli le rispetta?

Si legge sul sito del Ministero dell’Interno:
La legge rimette al ministro dell’Interno, Autorità nazionale di pubblica sicurezza, la competenza a adottare i provvedimenti e impartire le direttive per la tutela e la protezione delle persone esposte a particolari situazioni di rischio di natura terroristica o correlate al crimine organizzato, al traffico di sostanze stupefacenti, di armi o di parti di esse, anche nucleari, di materiale radioattivo e di aggressivi chimici o biologici o correlate a attività di intelligence di soggetti o organizzazioni estere.
Per contrastare efficacemente le situazioni di pericolo e di minaccia è stato istituito all’interno del dipartimento della Pubblica sicurezza l’ufficio centrale interforze per la Sicurezza personale – Ucis, che ha compiti di gestione complessiva dell’apparato di protezione attraverso la raccolta e l’analisi coordinata delle informazioni relative alle situazioni personali di rischio.
L’Ucis è, dunque, l’ufficio attraverso cui il dipartimento della Pubblica sicurezza, nello specifico settore della protezione dei soggetti a rischio, coadiuva il ministro dell’Interno nella sua funzione di Autorità nazionale di pubblica sicurezza
“.

Questa domanda la rivolgiamo a chi ha deciso di assegnare la scorta al deputato Francesco Emilio Borrelli.

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