Ne hanno parlato in pochi ma è una notizia che tutti dovrebbero conoscere.
A due anni dall’inaugurazione delle Olimpiadi invernali di Cortina 2026, il progetto si trova già in acque turbolente, con un deficit di 107 milioni di euro che getta un’ombra preoccupante sull’evento. La Corte dei Conti della Regione Veneto ha recentemente pubblicato un rapporto che evidenzia la gravità della situazione finanziaria della Fondazione Milano-Cortina 2026, l’ente responsabile dell’organizzazione dei giochi. Secondo il rapporto, il bilancio della Fondazione presenta un deficit patrimoniale cumulato in continuo peggioramento, senza indicazioni concrete di un miglioramento nel business plan per i prossimi due anni. Questo lascia presagire che saranno gli enti pubblici, e quindi i cittadini, a dover ripianare le perdite. La situazione è ulteriormente complicata dalla mancanza di un coordinamento unitario tra i vari organi coinvolti nella gestione delle Olimpiadi, che ha portato a sovrapposizioni di competenze e a un possibile aumento di tempi, procedure e costi.
(Olimpiadi di Cortina 2026: già un Buco di Bilancio di 107 milioni di euro)
Secondo quanto riportato dal quotidiano l’Indipendente, Il rapporto della Corte dei Conti non risparmia critiche alla governance dell’evento. La scelta di affidare il monitoraggio dello stato di avanzamento delle opere alla Società Infrastrutture Milano Cortina 2020-2026 S.p.A. (SIMICO), anziché a un soggetto terzo, ha sollevato dubbi sulla trasparenza e sull’efficacia del controllo. Le sovrapposizioni di competenze e la mancanza di coordinamento hanno già portato a ritardi e aumenti dei costi, con il rischio che alcune infrastrutture chiave non siano completate in tempo per l’inizio dei Giochi.
La nuova pista da bob per le Olimpiadi di Cortina 2026 sta diventando un simbolo delle sfide finanziarie e organizzative dell’evento. Il progetto ha scatenato polemiche per la deforestazione di circa 500 larici secolari, generando preoccupazioni ambientali. Inoltre, i costi sono schizzati alle stelle e il cronoprogramma, con lavori iniziati solo a febbraio e previsti per oltre 800 giorni, appare ormai irrealistico.
La situazione è ulteriormente complicata da scandali come quello dell’ex amministratore delegato della Fondazione Milano-Cortina 2026, coinvolto in un’inchiesta per corruzione e turbativa d’asta. La Corte dei Conti ha sottolineato la necessità di un intervento deciso per raddrizzare la rotta. Per evitare che l’evento, concepito come sostenibile e a costo zero, si trasformi in un onere insostenibile per cittadini e ambiente, è cruciale che gli organizzatori migliorino la trasparenza e l’efficienza nella gestione delle risorse.
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Olimpiadi di Cortina 2026: già un Buco di Bilancio di 107 milioni di euro
