Di Antonio Folle
Piazza San Gaetano è una delle piazze più centrali e densamente popolate dell’intera città. Al centro di tutti i principali flussi turistici, è crocevia delle antiche arterie viarie napoletane. E già solo questo dato dovrebbe bastare a farne una piazza-gioiello, perfettamente curata e rispettata da napoletani, commercianti e turisti. E invece a piazza San Gaetano si consuma nell’indifferenza generale un vero e proprio oltraggio ai danni di quel santo – almeno alla sua statua – a cui è intitolato lo slargo. La statua di San Gaetano, come ha segnalato l’attivista Umberto Romano, giace circondata da orribili cassonetti della raccolta differenziata, quasi sempre stracolmi e che emanano un odore nauseabondo. Sono pochi, molto pochi i turisti che alzano lo sguardo per ammirare la statua del ‘700, i più hanno il capo chino sui cuoppi di zeppole di pastacresciuta e sulle pizze a portafoglio che trasudano olio e sfilacci di mozzarella.
(Centro Storico l’oltraggio alla statua di San Gaetano)
I napoletani? Non pervenuti. Le istituzioni che dovrebbero vigilare sul decoro urbano? Totalmente indifferenti. «Un problema che si perpetua da anni – ha affermato il presidente dell’associazione I Sedili di Napoli Giuseppe Serroni – è la mancata previsione di un posto di stoccaggio nella zona, al servizio delle attività commerciali che non hanno lo spazio sufficiente per ospitare i bidoncini. Purtroppo il grave ritardo nella revisione ed applicazione del Piano di Gestione del Sito UNESCO, impedisce una visione generale del Centro storico ed in particolare di Piazza San Gaetano, quì dove i pitagorici che pensarono alla forma armonica della Polis, nel sesto secolo a C. Posero il centro perfetto di quello che poi fu chiamato Neapolis. Se non si possono collocare campane per la raccolta differenziata a raso o a scomparsa – continua Serroni – basterebbe individuare un’ area, ad esempio vicoletto Scorziata, da tempo chiuso da una cancellata, come “deposito” temporaneo investendo ASIA di una raccolta nelle diverse ore della giornata».
E suona decisamente strano che le soluzioni ai probabili di decoro e vivibilità debbano arrivare direttamente dai cittadini. La domanda che in molti finiscono per porsi è come sia possibile che tra l’enorme pletora di consiglieri comunali, consiglieri municipali, assessori, assessorini di municipalità, presidenti di municipalità e, in ultimo, il sindaco Manfredi, nessuno si sia reso conto della necessità di porre fine a questo scempio. Uno scempio quotidiano che è la testimonianza più evidente di come e quanto le istituzioni – a qualsiasi livello – siano letteralmente “scollate” dal tessuto cittadino.
Un centro storico che ormai si autogoverna e lo fa nel peggior modo possibile: occupando ogni spazio senza il minimo riguardo alla storia ed alla cultura di quella che fu – e che per certi versi è ancora – la capitale del Mediterraneo. «Sembra quasi – denuncia la consigliera regionale Maria Muscarà – e non è soltanto un’ipotesi, che si voglia oltraggiare Napoli trasformandola in quel Luna Park sporco e decadente che nel tempo attirerà turisti di quarto ordine. Di fatto abbiamo un sindaco che non conosce la città, che probabilmente non ha mai camminato a piedi sui Decumani e al quale serve Google Maps per muoversi in città. Qui – continua Muscarà – ci troviamo al centro di quella Napoli greco-romana che dovrebbe essere il cuore pulsante della nostra cultura ma che invece si è trasformata in un luogo dove praticamente i turisti mangiano all’aperto, in ogni spazio disponibile. Sembra che su Napoli sia calata una maledizione – conclude – invece di curare l’immenso e splendido patrimonio della città assistiamo giorno dopo giorno ad un decadimento vergognoso ed inaccettabile».
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Centro Storico l’oltraggio alla statua di San Gaetano: «circondata da cassonetti della spazzatura»