Anche quest’anno, come accade da secoli, il miracolo della liquefazione del sangue di San Gennaro ha suscitato profonda emozione tra i fedeli e i curiosi riuniti nel Duomo di Napoli. Alle 9:55 del 19 settembre, l’Arcivescovo di Napoli, don Mimmo Battaglia, ha sollevato l’ampolla contenente il sangue già liquefatto del santo patrono della città, confermando un evento che unisce la spiritualità alla tradizione. Il Duomo era gremito in ogni ordine di posto, testimoniando la viva partecipazione della comunità partenopea, ma anche di autorità e personalità di spicco, come il sindaco Gaetano Manfredi e il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca.
Questa celebrazione, che attira migliaia di visitatori da ogni angolo del pianeta, è uno dei momenti più sentiti della vita religiosa e civile di Napoli. Quest’anno, la città ha accolto oltre 400.000 turisti, affascinati dalla possibilità di assistere a un evento tanto suggestivo quanto misterioso. Il miracolo, infatti, non è solo un atto di fede per i credenti, ma rappresenta anche un richiamo alla storia millenaria e al profondo legame tra il popolo napoletano e il suo protettore.
Il rito della liquefazione si ripete tre volte all’anno: il 19 settembre, in occasione della festività di San Gennaro; il 16 dicembre, in memoria del miracolo che salvò la città dall’eruzione del Vesuvio nel 1631; e il sabato che precede la prima domenica di maggio, in commemorazione della traslazione delle reliquie del santo. Ogni volta, l’evento rinnova lo stupore e la speranza dei fedeli, che vedono in questo gesto un segno di protezione e benedizione.
San Gennaro è più di un simbolo religioso per Napoli è uno di famiglia. È una figura che rappresenta l’identità stessa della città, con la sua capacità di resistere e di risorgere, di fronte alle difficoltà, ma anche di celebrare la propria vitalità e unicità. Il miracolo, dunque, non è solo un atto di devozione, ma anche un momento di riflessione collettiva sul passato, presente e futuro della città e del suo popolo. Così, anche quest’anno, Napoli ha celebrato il suo santo, riaffermando il profondo legame tra tradizione e contemporaneità in una cornice di fede, arte e cultura che continua a rendere unica questa straordinaria città.
CLICCA QUI PER SOSTENERE IL QUOTIDIANO L’IDENTITARIO
“San Gennaro ha squagliato ‘o sanghe”