Home Politica Dal Comune Un giorno a Castellino del Biferno: Il Sud che resiste

Un giorno a Castellino del Biferno: Il Sud che resiste

BCC

In una piccola comunità del Molise, tra boschi e colline, ho vissuto una giornata che non provavo da tempo, una di quelle esperienze che ti riportano indietro nel tempo, dove il moderno e le sue complessità sembrano scomparire per lasciare spazio all’essenziale. Castellino del Biferno, con il suo sindaco Enrico Fratangelo, mi ha accolto con quella calda autenticità tipica di un Sud ancora legato alla sua terra, alla brace e ai campi, lontano dai clamori delle grandi città e da concetti moderni come “veganesimo” o “fluidità” che qui faticano ad attecchire.

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Sì, Napoli, Palermo e Bari rappresentano le capitali storiche del Meridione, città di straordinario valore culturale, ma c’è una radice profonda, ancor più antica, che vive in questi borghi. La natura qui è sovrana e ci ricorda che il Sud è prima di tutto una terra, fatta di campi e boschi, dove il tempo sembra essersi fermato. È un richiamo alle origini, a quella nazione meridionale di cui ci vantiamo, un mondo che la modernità sembra aver dimenticato, ma che sentiamo ancora presente, come un rifugio che tutti, prima o poi, dovremmo riscoprire.

Ed è proprio grazie a figure come Enrico Fratangelo, sindaco resistente di un piccolo borgo di sole 500 anime, che questo Sud resiste. Fratangelo, con visione e determinazione, sta costruendo un futuro per Castellino del Biferno, rendendo questo angolo di Molise un luogo che farà parlare di sé. Castellino, simbolo di una “terra nostra” che – come dice il proverbio – “nun s’ha dda tuccà”, non deve essere toccata.

Un ritorno alle origini, un richiamo alla natura e alla semplicità: è il Sud che resiste, con radici profonde e uno spirito indomabile.

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