Con un voto controverso e dai risvolti politici significativi, il Consiglio regionale della Campania ha approvato una legge che permetterà a Vincenzo De Luca di candidarsi per un terzo mandato alle elezioni regionali del 2025. Con 33 voti favorevoli, 16 contrari e un astenuto, il Consiglio ha scelto di interpretare la normativa in modo tale da considerare come primo mandato solo quello in corso, ignorando le precedenti elezioni del 2015.
Si tratta di una decisione destinata a sollevare discussioni, in particolare all’interno del Partito Democratico. Il capogruppo del PD campano, Mario Casillo, ha descritto il voto come un «voto tecnico» e ha sottolineato come questa scelta non impedisca una riflessione più ampia su un eventuale candidato condiviso per le prossime elezioni. Casillo ha evidenziato che il lavoro svolto da De Luca fino a oggi rimane un punto di riferimento, ma ha lasciato aperta la porta a un dibattito interno.
Questa mossa appare come una sfida diretta alla segretaria del PD, Elly Schlein, che aveva ripetutamente indicato la lotta ai cosiddetti “cacicchi” locali come uno dei pilastri della sua leadership fin dalle primarie del 2023. Tuttavia, il voto del Consiglio regionale campano, che ha scelto di disobbedire alle indicazioni di Schlein, rappresenta una sconfitta politica per la segretaria dem, mostrando la difficoltà di imporre una linea nazionale su temi locali, soprattutto in un partito storicamente legato alle figure di potere regionale.
L’approvazione di questa legge, oltre a consolidare la figura di De Luca in Campania, solleva interrogativi sull’effettiva capacità della dirigenza nazionale di controllare le dinamiche locali e di evitare che si ripropongano situazioni simili in altre Regioni. A questo punto, resta da vedere se la leadership di Schlein riuscirà a trovare un compromesso o se sarà costretta a prendere una posizione più decisa per evitare ulteriori sfide interne.
