Rubrica l’Indipendentista: a cura di Stefano Bouché
Anno nuovo, concetti vecchi, ma con una rinnovata determinazione: il 2025 si presenta come l’anno della svolta per il Sud Italia. È tempo di lasciare da parte il passato fatto di rinunce e compromessi, affrontando il futuro con una mentalità rivoluzionaria. Non è una sfida, ma una vera e propria battaglia economica, che richiede consapevolezza, coraggio e sacrificio. Il Sud ha troppo a lungo lasciato sfuggire le proprie risorse e opportunità. Guardare al passato non deve significare rimanere ancorati alla nostalgia, ma riconoscere le radici delle problematiche odierne per affrontarle da uomini consapevoli. Il presente rappresenta una possibilità unica: recuperare la propria terra e le proprie ricchezze per costruire un futuro solido e sostenibile.
Non c’è più spazio per il buonismo o i giri di parole. È necessario agire con determinazione, affrontando il presente per non lasciare che le opportunità sfuggano di mano. Qualcuno è pronto, altri non comprendono, altri ancora deridono. Ma chi sarà disposto al sacrificio, a fare qualcosa talmente importante da essere considerato sacro, farà la differenza. Questo è il momento per unire le forze e dimostrare che il Sud può davvero riscattarsi. Una rivoluzione è possibile solo se guidata da un numero crescente di persone determinate a cambiare le cose. La chiave della rinascita è nella sinergia economica e negli investimenti mirati. Non servono interventi esterni, ma progetti radicati nel territorio, che sappiano valorizzare le risorse locali e coinvolgere attivamente chi vive e lavora nell’ex territorio del Regno delle due Sicilie. Inclusività significa creare opportunità per tutti, costruendo una rete che supporti sia i piccoli imprenditori sia le grandi realtà locali.
La Banca per i Popoli diventa un simbolo di questa visione: uno strumento per connettere le risorse economiche con le esigenze delle comunità, trasformando il territorio in un esempio di sviluppo sostenibile e condiviso. Il 2025 è un’occasione per dimostrare che il Sud non è condannato a una posizione marginale, ma può essere protagonista del proprio destino. La vera rivoluzione non è fatta di parole, ma di azioni concrete, di impegno quotidiano e di una visione chiara per il futuro. Non è più tempo di aspettare o di rimandare: il presente è l’unica occasione per costruire un domani migliore. Che questo sia davvero l’anno della Svolta del Sud affinché ci si riprenda la propria storia ed il proprio futuro. Che sia il Nostro 2025!
