Nella notte tra il 18 e il 19 gennaio del 1925, si spegneva Maria Sofia di Wittelsbach, ultima Regina delle Due Sicilie e moglie di Francesco II di Borbone. Una figura che, come sottolinea Gennaro De Crescenzo, presidente del Movimento Neoborbonico, “fu, è e dovrà essere sempre di più la testimone di una intera civiltà: quella borbonica e napoletana con il suo grande orgoglio, il suo senso di appartenenza, testa alta e il coraggio di difendere un Regno e i suoi valori cristiani”.
Maria Sofia, giovanissima Regina per pochi mesi, riuscì a innamorarsi dei suoi popoli e a conquistare il loro affetto. Dal suo balcone preferito di Palazzo Reale, adornato dai glicini che ancora oggi resistono, osservava per la prima volta il mare, uno scenario che divenne simbolo del legame profondo con il suo Regno. Tuttavia, fu vittima, come Napoli stessa, della propaganda che tentò di offuscare la sua immagine in Italia e in Europa.
La sua figura emerse con forza durante l’assedio di Gaeta, dove si distinse per il coraggio e la determinazione: “In tanti celebrarono le sue giornate eroiche sugli spalti di Gaeta a curare e incitare i soldati”, ricorda De Crescenzo, evidenziando come la Regina non si limitasse a sostenere moralmente il suo esercito, ma si battesse con fermezza contro i Savoia.
Maria Sofia trascorse il resto della sua vita in esilio, ma il legame con il suo ex Regno non si spezzò mai. Le festività erano l’occasione per ricevere doni carichi di amore: maccheroni, conserve di pomodoro e arance rosse. La Regina portava nel cuore il sogno di un ritorno: “Qualcuno scrisse che prima di morire raccontò al suo unico servitore un sogno: Gaeta e una bandiera al vento sul loro palazzo”.
I suoi resti riposavano, insieme a quelli del marito, nella Chiesa di Santo Spirito dei Napoletani a Roma, fino al suo trasferimento a Napoli nel 1984, nella chiesa di Santa Chiara. De Crescenzo rievoca l’ultimo viaggio della coppia, in un freddo inverno, e un’immagine toccante: “Vidi, a casa del barone Selvaggi, una foto inedita con i capelli sciolti ed era davvero bellissima”.
Maria Sofia, Regina severa e dolce, è un simbolo di resistenza e di orgoglio identitario che, come sottolinea De Crescenzo, sarà celebrata anche quest’anno a Gaeta, il 22 marzo, durante la manifestazione annuale del Movimento Neoborbonico. Una figura che continua a ispirare e a testimoniare la grandezza di una civiltà, quella delle Due Sicilie, troppo spesso dimenticata.