Home Politica Dal Comune Vasto, l’emblema del fallimento della politica napoletana, tra spacciatori, mercati della monnezza...

Vasto, l’emblema del fallimento della politica napoletana, tra spacciatori, mercati della monnezza e promesse mancate!

BCC

di Antonio Folle
Se c’è un quartiere della città a cui potrebbe essere assegnato il triste primato di quartiere destinato solo alle passerelle politiche ed alle promesse mancate questo è senz’altro il quartiere Vasto. All’ombra dei palazzoni che fanno da ala alla stazione centrale di Napoli migliaia di cittadini napoletani sono quotidianamente alle prese con uno spinoso e triste dilemma: accettare di vivere in quello che è a tutti gli effetti un ghetto urbano o trasferirsi altrove, magari in qualche periferia estrema, vendendo per pochi soldi gli appartamenti comprati con i sacrifici di una vita. Già, perché fino a qualche anno fa il Vasto non era solo un territorio “strategico”, a ridosso di una delle principali porte d’accesso alla città, ma era un quartiere multietnico dove le diverse etnie convivevano pacificamente, magari integrandosi tra loro, senza creare problemi. Da una decina di anni, invece, il Vasto si è trasformato in un vero e proprio inferno. E uno dei simboli del degrado è l’ormai storico e caratteristico – nell’accezione più negativa del termine – mercatino della monnezza. Un enorme suk a cielo aperto organizzato e gestito da gruppi di rom che raccattano mercanzie tra i rifiuti e le rivendono per pochi centesimi ai disperati che si aggirano nel quartiere o a qualche napoletano privo di scrupoli a caccia di affari veri e presunti. Anche questa mattina, come ha denunciato l’attivista del Comitato Quartiere Vasto Adelaide Dario, via Firenze è stata letteralmente trasformata in un bazar del degrado, sotto gli occhi desolati dei residenti che ormai non sanno più a che santo votarsi.

Perchè ormai per risolvere i problemi atavici del territorio non resta altro da fare che affidarsi a qualche santo. La politica, a tutti i livelli, qui non solo ha fallito, ma ha dimostrato come e quanto sia sceso in basso il livello degli esponenti istituzionali. Se all’epoca de Magistris il Comune fingeva di ignorare il problema, derubricandolo quasi a mere farneticazioni di politicanti – o aspiranti tali – di quartiere (in questo, per citare un esempio illustre, il sindaco di Milano è ottimo allievo), oggi palazzo San Giacomo ha preso coscienza del problema, ma ha cercato di risolverlo con la classica “pezza a colori” che non accontenta proprio nessuno. Perchè, è bene sottolinearlo, i vigili al Vasto ci sono. Ed è proprio quando i caschi bianchi del Comune presidiano il territorio che i residenti possono “tirare il fiato”. Il problema dell’invasione delle strade si presenta in tutta la sua carica virulenta quando la Polizia Locale termina il turno e, almeno in teoria, dovrebbero subentrare Esercito, Polizia e Carabinieri nel presidio del territorio. Ma in ogni caso la repressione – sia pure napoletanamente blanda – non è e non può essere la soluzione ad un problema che è politico e sociale. Ed è a questo punto che emerge l’inadeguatezza di una classe politica dedita quasi esclusivamente al “selfie compulsivo” o all’auto-celebrazione a mezzo social.

Cacciare gli abusivi da via Firenze è inutile. Non solo ritornano ma, quando il presidio del territorio si fa più stringente, si spostano altrove, occupando altri spazi come piazza principe Umberto. Concentrare migliaia di disperati in un territorio tutto sommato ristretto ed incapace di assorbire i colpi di una integrazione fallita è stato un grave errore. La mancata integrazione non danneggia solo residenti e commercianti – almeno quelli che resistono – ma che danneggia gli stessi interessi di quella parte di comunità straniera che vorrebbe integrarsi, ma che finisce nel “calderone” della contrapposizione politica. “Dopo l’aggressione a colpi di spranga subita da un anziano residente del quartiere – spiega Adelaide Dario – aggredito senza alcuna ragione apparente da un extracomunitario senza fissa dimora e irregolare sul territorio italiano, abbiamo inviato una petizione firmata da centinaia di cittadini stanchi di subire questo degrado. Qui c’è di tutto – prosegue la storica attivista del Vasto – da quelli che vendono in strada cibi di dubbia provenienza aggirando tutte le normative sanitarie a quelli che occupano il suolo pubblico con il mercatino della monnezza, passando per violenti di ogni tipo che tengono il quartiere sotto scacco. Il Comune deve intervenire con un censimento degli appartamenti e dei sottoscala dove vivono migliaia di persone in condizioni disumane. Non è possibile – continua ancora – andare avanti in questo modo, con un intero quartiere trasformato in un ghetto dove concentrare tutti i soggetti indesiderabili per tenere in qualche modo puliti i quartieri frequentati dai turisti. Sono anni che viviamo in queste condizioni – conclude – è arrivato il momento di dire basta”.

CLICCA QUI PER SOSTENERE IL QUOTIDIANO L’IDENTITARIO
Vasto, l’emblema del fallimento della politica napoletana, tra spacciatori, mercati della monnezza e promesse mancate!

Pubblicità
l'-ecommerce del Sud Italia
Pubblicità
Il Seggio del Popolo - Locanda
l'-ecommerce del Sud Italia