di Davide Inda
L’azione militare di Hamas avvenuta sabato scorso in Israele, in cui 900 israeliani hanno perso la vita e circa 100 sono stati rapiti come ostaggi, ha scioccato il mondo. Immediatamente i paesi del blocco occidentale si sono mostrati solidali al popolo israeliano. Bandiere dello stato ebraico sono comparse ovunque e la condanna ad Hamas come organizzazione terroristica è risultata unanime. Le televisioni ci hanno raccontato che la pace di uno stato democratico è stata infranta per colpa di un gruppo di terroristi islamici; tuttavia rispetto alla verità dei fatti, i conti non tornano. Questa narrazione, infatti, omette surrettiziamente di spiegare che l’azione di Hamas è in realtà una reazione a tutta una serie di ingiustizie che il governo Netanyahu sta infliggendo ai palestinesi da troppi mesi orsono. C’è da chiedersi: Israele è davvero uno stato democratico? Gli uomini di Hamas sono terroristi o resistenti? Nello stato ebraico vige l’apartheid, ai cittadini arabi sono negati una marea di diritti solo per il fatto di non essere ebrei. In Cisgiordania l’esercito israeliano occupa le strade e i palestinesi sono costretti all’umiliazione dei check-point nelle proprie città. Comunissima è la pratica della detenzione amministrativa, secondo cui un palestinese viene arrestato e imprigionato senza che venga celebrato alcun processo. Incatenato e incappucciato viene deportato nelle carceri israeliane a tempo indeterminato. Secondo quanto riportato da ONU e B’Tselem, Israele pratica più di 200 tipi di tortura, anche sui minori. Solamente nel 2023 hanno subito la detenzione amministrativa 967 palestinesi. Israele afferma ufficialmente di occupare la Palestina per motivi di sicurezza e non espansionistici.
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Questo è palesemente falso, basta guardare una cartina della Palestina del 1967 e confrontarla con quella di oggi per capire quanta terra gli israeliani abbiano rubato negli ultimi cinquanta anni. La vera motivazione dell’occupazione è infatti impossessarsi di tutta la terra dei palestinesi. Israele confisca la terra alla popolazione indigena e vi costruisce sopra nuove colonie ebraiche. Queste sono approvvigionate di acqua e energia elettrica 24h su 24, mentre alla popolazione autoctona palestinese, luce e acqua vengono centellinate. Ogni collegamento tra Cisgiordania e Giordania è impedito dall’esercito. Peggiore ancora la situazione a Gaza, la più grande prigione a cielo aperto del mondo. Circa due milioni di persone, vessate da un embargo quasi totale, costrette a vivere in un fazzoletto di terra di 40 km per 10. Gaza in teoria avrebbe due porte verso il resto del mondo, solo che Israele non permette ai palestinesi né di usare lo sbocco sul mare né di poter transitare o commerciare con l’Egitto. Dal 2008 ad oggi, l’esercito israeliano penetra nella striscia di Gaza e da terra, dal cielo e da mare bombarda le case dei civili, gli ospedali, le moschee, le scuole. Vengono usate armi non convenzionali ed ogni volta è un massacro di civili. Questa in sintesi la fotografia della “più grande democrazia del Medio Oriente”. Negli ultimi mesi i nuovi coloni ebrei, con la connivenza dell’esercito, hanno commesso delle atrocità indicibili contro i palestinesi, distruggendo case, profanando luoghi sacri, incendiando auto e alberi, picchiando a sangue i passanti. Mi domando: “tutti quelli che si indignano adesso per l’azione di Hamas, perché non hanno provato la stessa indignazione per le migliaia di vittime civili palestinesi?” Perché nessuna bandiera della Palestina è apparsa sulla Casa Bianca o a Palazzo Chigi?
Gli stessi politici che sostengono l’invio di armi al popolo ucraino in nome del diritto all’autodifesa e condannano la Russia perché stato invasore, perché non fanno lo stesso con Israele? Perché non si battono per un ritiro immediato dell’esercito israeliano dalle terre occupate e il ritorno dei profughi, come tra l’altro stabilisce l’ONU con le risoluzioni 194, 242 e 338? Perché la difesa ucraina è considerata resistenza e quella palestinese terrorismo? Il double standard è evidente e mette in mostra l’immensa portata dell’ipocrisia occidentale. Ognuno tragga le proprie conclusioni e valuti secondo la propria coscienza: è terrorista Hamas che lotta per difendere la propria terra o Israele che occupa un territorio non suo e pratica l’apartheid? Prima di giudicare Hamas ognuno di noi dovrebbe chiedersi: “se mi trovassi nella situazione in cui il mio paese viene invaso, i miei cari vengono imprigionati e i miei figli uccisi, io cosa farei? Penserei davvero di rispondere in maniera pacifica alla violenza?”
Foto di mondoweiss.net