Il nome ‘Quartiere Sanità’ ha origini proprio nello stato di salute che hanno sempre vantato gli abitanti, in quanto in antichità territorio boschivo e ricco di sorgenti d’acqua. Si dice anche che sia terra miracolosa per le preghiere rivolte ai defunti adottati nella zona. Proprio per tutela delle origini, dove la salute era abbondante in questo quartiere, sorgeva un ospedale o meglio nell’ 800 d.C. era un monastero benedettino e addirittura dopo il 1400 era ricovero per i malati di peste, quindi ospedale dedicato al Santo Patrono Martire Gennaro.
Presso l’oncologia per alcuni chiarimenti in merito a un mio stato di osservazione, ci si sorprende dalla bellezza, dalla pulizia e l’efficienza di tale imponenza strutturale, che udite udite vanta una capienza di circa 600 posti letto. Per operosità degli addetti e generosità degli spazi, non si intravede un minimo disagio o ingorgo di corsia, a mio avviso un’eccellenza.
In centro città, in un quartiere popoloso, un pronto soccorso per accogliere anche i cittadini dei quartieri confinanti e di tutta la città, con un parcheggio inesauribile. Da un video/documento di un associazione che si è occupata del caso, con amarezza disarmante dopo poco tempo, viene ufficializzata chiusura dell’ospedale. ‘La civiltà tolta alla civiltà’
L’emergenza e l’assistenza che può richiedere una città come Napoli che si trova issati i muri costruiti sugli alibi dei bilanci… della carenza del personale… continuando per chi più ne ha più ne metta, ma un argomento sanitario che abbia portato alla chiusura non si troverà mai, perché non può esserci, non si può negare l’assistenza affogando le speranze dei cittadini in una questione economica di mala gestione. Questa inaccettabile sottrazione di civiltà è una tessera capitata in un effetto domino che ha inondato tutti gli ospedali di Napoli, gran parte tutti chiusi, ricordo a chi impropriamente ha il potere di compiere una strage impunita di queste dimensioni, che Napoli è la città che ha almeno un ospedale per ogni quartiere, solo un ricordo ormai.
Chi ha compiuto questo scempio a spese del popolo però è stato poi così generoso da impiegare e dirottare tutte le risorse economiche e umane in una ‘città del futuro’ chiamata ospedale del mare, con reparti nuovi ma chiusi, parcheggi che crollano, personale da definire ancora ancora dopo già diversi anni dall’apertura, soldi spesi con criteri discutibili se si pensa alla tragedia di uno sfortunato investito, infartuato o chiunque sia in emergenza che dal centro di Napoli deve tele trasportarsi fuori città. Si parlava della saturazione delle terapie intensive in periodo covid…?
Quando l’economia di un paese non avrà come voce in bilancio ‘fabbisogno sanitario’ ma ‘benessere senza condizioni’, allora ci domanderemo perché facciamo pagare gli studi a persone che si dedicheranno alla nostra cura e paghiamo invece persone addestrate per uccidere o persone che hanno il potere di tagliare la salute e la ricerca in totale autonomia. La salute appartiene ai cittadini che subiscono inermi le volontà di chi è purtroppo sempre più distaccato dalle persone, considerate queste ultime, solo per l’abilità dell’esercizio del voto, ma non meritano un’ospedale. La libertà è propedeutica alla salute.
Alessandro Casillo